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Cuore, Settimanale di Resistenza Umana è stata una delle riviste satiriche più rappresentative del panorama editoriale italiano. Fondata nel 1989, ha rappresentato un punto di riferimento per la satira politica e sociale, diventando una voce di denuncia, critica e irriverente, delle anomalie istituzionali e di costume del belpaese.

Nata come supplemento del quotidiano L’Unità, giornale storico del Partito Comunista Italiano, la sua fondazione si deve a un gruppo di giornalisti e scrittori, tra cui Michele Serra, che ne fu il direttore fino al 1994. La rivista si distinse subito per il suo stile graffiante e il suo approccio senza compromessi, mettendo sotto la lente indagatrice della satira, politici, istituzioni e i mali della società, analizzandoli attraverso un umorismo tagliente e acuto.

Satira e giornalismo, appunto, uniti in un prodotto editoriale unico nel suo genere. Le copertine in particolare, erano spesso caratterizzate da titoli provocatori e immagini forti, che attiravano immediatamente l’attenzione dei lettori. All’interno, la rivista ospitava articoli, vignette, interviste e rubriche, tutte accomunate da un approccio critico ma mai mancante di geniale ironia verso la realtà italiana.

Nato a Milano ma profondamente legato alla città di Bologna, durante i suoi anni di attività, Cuore sdoganò un vero e proprio metodo di scrittura, influenzando profondamente il modo di fare giornalismo satirico in Italia. Il suo impatto fu tale che tuttora, a distanza di anni dalla sua chiusura nel 1996, la rivista è ricordata con affetto e ammirazione. Non solo da chi ha vissuto quel periodo, aspettando con trepidazione l’uscita settimanale in edicola, ma è riuscita a superare lo stacco generazionale, arrivando fino ad oggi, ben presente anche nei lettori più giovani.

Allora, la satira era viva e vibrante, come ha ben evidenziato Andrea Bozzo durante la recente inaugurazione della Mostra. “La satira l’abbiamo attorno e rappresenta un grande esercizio per fare i conti con quello che ci dà fastidio. Per creare la satira, è necessario interrompere il sentimento e ragionare solo con la testa, ecco perché allo stato attuale sarebbe molto più difficoltoso pubblicare contenuti senza censure come quelli di Cuore”.

Ed è questa nostalgia che ha convinto Mauro Luccarini coautore con Fabio Bolognini del progetto grafico di Cuore e coordinatore dello staff di redazione che ne curava l’impaginazione, a pensare ad una mostra che facesse rivivere il settimanale, con le sue copertine più rappresentative, andando a specchiarsi nella realtà sociale e politica attuale.

Mauro Luccarini ci ha concesso una breve intervista.

Mauro, cosa ha rappresentato per te Cuore?

Sicuramente la continuazione di un percorso personale iniziato quando ero molto giovane e leggevo i giornali di satira come Il Male, nel quale, alimentata da una critica veramente graffiante e impudente, nasce una nuova classe di disegnatori che ha fatto la storia e condizionato profondamente il mio cammino culturale e di vita. Penso ad Andrea Pazienza, poi a Riccardo Mannelli, Roberto Perini, Vincino e Vauro. Questi ultimi li ho poi ritrovati nella redazione di Cuore.

Grande successo di pubblico per l’inaugurazione di venerdì 17 maggio. Ti aspettavi un simile riscontro?

Devo dire che c’erano segnali molto incoraggianti perché ho trovato grande sostegno ed entusiasmo durante tutte le fasi preparatorie. Gli amici che ho coinvolto nel progetto si sono mostrati collaborativi ed entusiasti, andando a confermare che nonostante i 25 anni di assenza, Cuore batte ancora con forza e all’unisono nel petto di tanti.

I numerosi partecipanti sono stati inizialmente rapiti dalla lezione “SIAMO SOLO OPERAI NELLA VIGNETTA DEL SIGNORE”, Storia della Satira Italiana dall’Unità d’Italia ad oggi, tenuta da Andrea Bozzo, vincitore nel 2020 del Premio Satira Politica di Forte dei Marmi e docente di Art Direction allo IAAD di Torino.

Seguita dalla geniale performance di Phil Anka Grassilli e Ted Naylon Garbari della storica Band Bolognese Lino e i Mistoterital che hanno eseguito tutorial dal vivo di Accordi Sbagliati, Band Mai Andata in Scena, ma comparse sulle pagine verdi di Cuore.

A chiusura di serata un affollato Dj Set con canzoni contenenti nel testo o nel titolo la parola “Cuore”, tenuto da Checco Garbari e Moreno Spirogi.

Visto che ne hai parlato, perché la scelta del colore verde salvia delle pagine del settimanale?

Cuore usciva il lunedì, stesso giorno dei giornali sportivi dopo le partite della domenica. Così per differenziarci da loro, avendo trovato una sostanziosa e conveniente partita di carta verde, ci è sembrato un vero e proprio segno del destino. Che, devo dire, ha portato un gran bene.

Un episodio molto divertente, accaduto in redazione?

Una delle iniziative più divertenti e assurde, nel periodo in cui si usava allegare qualsiasi cosa ai giornali per invogliarne l’acquisto, fu inventarsi come strenna per i lettori di Cuore un redattore da portarsi a casa, incellofanato fuori dall’edicola. Nello specifico, Piermaria Romani.

E uno particolarmente drammatico?

Rispondo senza esitazione, quando Michele Serra decise di lasciare la direzione del giornale, mantenendo fede alla sua promessa iniziale, che prevedeva l’accettazione dell’incarico per non più di tre anni perché: “I giornali satirici sono come lo Yogurt. Hanno la scadenza sull’etichetta già quando nascono”.

In conclusione, Cuore, Settimanale di Resistenza Umana ha rappresentato un capitolo fondamentale nella storia della satira italiana. La sua abilità nel trattare temi complessi con leggerezza, senza mai cadere nella banalità e la capacità di combinare critica sociale, umorismo e giornalismo con un occhio attento alle contraddizioni e alle ipocrisie del potere, ha lasciato un segno indelebile nel panorama editoriale del paese. In un’epoca in cui la libertà di espressione e la critica al potere sono più che mai necessarie, l’eredità di Cuore rimane un faro di resistenza e di libertà di pensiero.

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con Chiara Belliti editor e curatrice delle interviste realizzate nel volume Rizzoli “Non avrai altro Cuore all’infuori di me” e con Mirta Barbeschi che, nel 1998 assieme ad alcuni soci ha rilevato dal tribunale fallimentare di Milano il marchio e l’archivio storico di Cuore.

L’esposizione che fa parte di Bologna Estate 2024, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune e della Città metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena, è ospitata nella Gallery 16 in Via Nazario Sauro 16/A. La trovate aperta dal mercoledì al venerdì, dalle ore 17.30, il sabato dalle ore 11.00.

 

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