Si è appena conclusa la tanto attesa Pizza World Cup 2024, che ha avuto luogo dal 1° al 3 ottobre presso il Centro Congressi SHG Hotel Antonella a Pomezia (Roma).
Dopo il successo della Pizza Mediterranea Cup tenutasi lo scorso giugno a Cabras, tappa sarda del Campionato Mondiale della Pizza promossa dall’APS Antichi Mestieri Rurali del Sinis, la competizione di Pomezia ha portato sulla scena nuovi e affermati talenti, mettendo in risalto l’eccellenza italiana e internazionale in tutte le sue forme e confermandosi come uno dei più prestigiosi appuntamenti del settore.
Grazie al supporto del GAL Sinis, della Fondazione Mont’e Prama, del Comune di Cabras, di sponsor come Molino 5 Stagioni, Pizza Style Folliero e Mondo Pizza Cauli, l’evento ha dimostrato ancora una volta la straordinaria connessione tra tradizione e rinnovamento nel mondo della pizza.
Alla guida della Pizza World Cup 2024 troviamo la famiglia Folliero, una delle più importanti dinastie della pizza a livello internazionale. Il Maestro Cavalier Alfredo Folliero e suo figlio, il Dott. Mario Folliero, Direttore della Pizza Style School, sono stati i protagonisti principali di questo evento. Con una storia che attraversa quattro generazioni, la famiglia Folliero continua a mantenere viva la passione per la pizza, combinando il rispetto per la tradizione con una visione moderna e innovativa.
Fin dal 1998, la loro associazione, l’Unione Pizzaiuoli Tradizionali e Ristoratori (UPTeR), ha contribuito alla promozione e al riconoscimento di professionisti nel settore della pizza, organizzando eventi di grande risonanza come la Pizza World Cup.
Tra i protagonisti di questa edizione della Pizza World Cup, spicca Rosy Circu, titolare della pizzeria Dea Madre di Cabras, che ha trionfato nella categoria “Antichi Sapori” con la sua pizza “Eugenio”. Una creazione che ha incantato i giudici e il pubblico per la sua capacità di combinare una preparazione innovativa alla tradizione alla portata di tutti.
Non è la prima volta che Rosy Circu si distingue in competizioni di questo livello: già durante la Pizza Mediterranea Cup, tenutasi a giugno, aveva ottenuto ampi consensi nella categoria “Pisarda” per la sua pizza con melone e bottarga di muggine, realizzata con prodotti del territorio e in particolare una vera eccellenza che si affaccia adesso nel mercato, destinata a far parlare di sé: “Il Tenero Sardo” la farina di grano tenero sardo prodotta nel Sinis dalla filiera del grano “Sardo Sole”.
Tanti i prodotti del Sinis che sono stati degustati e riconosciuti durante la manifestazione grazie alla presenza delle aziende appartenenti al Gal Sinis. Dalla bottarga ai sott’oli, dal riso ai vini pregiati, fino all’olio, la pasta e le farine.
La Pizza World Cup 2024 si è rivelata una competizione globale che celebra la diversità della pizza e ha visto la partecipazione di pizzaioli provenienti da tutto il mondo. Dei veri maestri del settore, si sono sfidati in una serie di categorie, ognuna delle quali ha rappresentato un aspetto unico di questo antico mestiere.
Tra le 20 batterie di gara figuravano la Pizza Marinara, la Pizza Napoletana, la Focaccia, la Pizza Fritta, la Pizza Dessert, fino a categorie più innovative come il Free Style, la Pizza Gluten Free e lo Street Food.
Questa varietà ha permesso di celebrare la pizza in tutte le sue declinazioni, rendendo omaggio alla sua storia e alle sue evoluzioni contemporanee. Ogni categoria ha visto l’emergere di talenti eccezionali, pronti a confrontarsi con la complessità e la versatilità di un piatto che continua a conquistare milioni di persone in tutto il mondo.
Main Sponsor dell’evento, Le 5 Stagioni rappresenta una gamma unica e innovativa di farine e miscele per pizza che si articola in oltre 20 tipologie di prodotti, tutti di altissima qualità che in pochi anni hanno conquistato il ruolo di leadership nazionale, oltre ad essere conosciuti e apprezzati a livello mondiale.
Le 5 stagioni è un brand che non smette mai di evolversi grazie alle continue ricerche del gruppo Agugiaro&Figna per ottenere l’eccellenza. Le 5 stagioni non si limita a firmare i suoi prodotti, ma ha l’obiettivo di trasmettere competenze e know-how, organizzando corsi per pizzaioli in Italia e all’estero, in particolare in America, Australia, Francia, Cina e Corea.
Per merito dell’impegno congiunto di organizzatori e sponsor, l’evento ha dimostrato ancora una volta come la pizza sia molto più di un semplice piatto: è un simbolo di connessione, cultura e innovazione. Grazie alla famiglia Folliero, che continua a essere un faro nel panorama internazionale, e al lavoro incessante di pizzaioli come Rosy Circu, la pizza si conferma come uno degli elementi più rappresentativi della cultura gastronomica mondiale.
Rosy ci ha concesso una breve intervista nella quale racconta la sua esperienza alla Pizza World Cup.
Come definiresti questi tre giorni di gara?
“È difficile trovare una parola che possa racchiudere tutto quello che ho provato. È stato un tripudio di emozioni: gioia, agitazione, concentrazione. Le pizze che ho portato hanno partecipato a quattro batterie di gara, ma quella a cui ero più legata era sicuramente la “Sapori Antichi” che ho dedicato a mio padre Eugenio che purtroppo non c’è più. Ha fatto il pescatore per tutta la vita, era un maestro nel suo lavoro, in particolare nella preparazione de Sa Mreca.”
Raccontami un po’ di questo antico piatto del Sinis.
“Sa Mreca nasce con il pesce preparato e cotto utilizzando una quantità di sale variabile in base a quando avevi in previsione di consumarlo. Parliamo del muggine di Cabras, che per noi è importantissimo, soprattutto quando contiene le sacche ovariche.
La bottarga viene estratta, essiccata e servita separatamente diventando una prelibatezza conosciuta in tutto il mondo. Il pesce invece, soprattutto in passato, conservato sopra Sa Zibba, un’erba palustre inodore e insapore, che permetteva di mantenere il suo sapore originale senza essere alterato.
Questa sorta di valigetta vegetale diventava un contenitore che manteneva la freschezza fino a quando non veniva consumato, anche giorni dopo la pesca. Mio padre era un vero esperto in questo, e per questo motivo ho voluto rendere omaggio a lui con la mia pizza.”
Quali sono le caratteristiche della pizza Eugenio che ti ha fatto vincere la categoria Sapori Antichi?
“Ho usato il sugo agro-piccante della burrida al posto del sugo classico e ho aggiunto il muggine sfilettato, bottarga in polvere e a scaglie, con un po’ di prezzemolo fuori cottura per mantenere il sapore fresco. È stato un viaggio attraverso i sapori del passato, un omaggio alla mia terra e a mio padre con ingredienti tipici del Sinis, che raccontano una storia di mare, tradizioni antiche e sapienza culinaria.
Ma ciò che ha stupito, è stato l’aver aperto la valigetta di erbe che conteneva il muggine, davanti ai giudici di gara, che hanno assaporato questo pezzo di storia, impressionati dall’aspetto e dal sapore inconfondibile del pescato della laguna di Cabras. Questo gesto, inusuale e creativo, ha catturato tutti, dimostrando quanto possa essere potente l’enogastronomia se usata come veicolo di narrazione.”
Oltre a questa pizza, hai conquistato il secondo posto nella categoria “Innovativa” con un’altra preparazione.
“Si, ho creato la Pizza “Su Siccu” a base di seppia gigante affumicata con legni di quercia e ulivo, accompagnata da una salsa agrumata che esaltava il sapore della bottarga. È stato un altro esperimento in cui ho voluto unire gli usi di casa mia e la voglia di sapori nuovi.
Nel mio modo di lavorare esiste una profonda connessione tra la creazione culinaria e la valorizzazione delle tradizioni locali. La pizza diventa in questo modo uno strumento per raccontare storie legate al territorio, alla famiglia e alle generazioni passate, offrendo un’esperienza che va oltre il semplice sapore.”
La famiglia sembra essere una parte fondamentale del tuo lavoro.
“Assolutamente, e per questo vorrei ringraziare mio fratello Danilo che ha fatto il pescatore per tutta la vita e ora lavora con me da tre anni. Lui ha contribuito moltissimo alla realizzazione di questi piatti, i sapori che portiamo avanti sono frutto anche del suo sapere e della sua esperienza.
Rosy a conclusione, mi confida i suoi prossimi impegni, tra cui un programma televisivo e la partecipazione a un campionato europeo della Pizza. Il suo obiettivo futuro è chiaro: unire passato e presente, conservando e trasmettendo le tradizioni culinarie alle nuove generazioni. È determinata a mantenere viva la ricchezza culturale della sua terra attraverso il cibo, con l’idea che anche i più giovani possano riscoprire e valorizzare queste radici profonde.”
Il trionfo di Rosy Circu nella Pizza World Cup è un ulteriore riconoscimento alla sua straordinaria capacità di trasformare i prodotti locali in esperienze gastronomiche uniche, che sanno parlare al cuore e al palato.
La Pizza World Cup 2024 è stata non solo un palcoscenico per i migliori talenti del settore, ma anche un’occasione per esplorare nuove frontiere nel mondo della pizza, celebrando i sapori di una tradizione che continua a evolversi, conquistando nuove generazioni di appassionati e professionisti.
Appuntamento alla prossima avvincente competizione con la Famiglia Folliero e la Sardegna in primo piano.
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