Nel paesaggio aspro e suggestivo della Gallura, dove le colline si alternano a boschi di querce e sughere e i venti modellano il granito in forme millenarie, sorge Siddùra, una cantina che ha saputo distinguersi per rigore produttivo, identità territoriale e visione internazionale.
Fondata nel 2008 a Luogosanto, piccolo centro medievale immerso nella Sardegna più autentica, Siddùra ha saputo imporsi come interprete autorevole del Vermentino di Gallura DOCG – l’unica Denominazione di Origine Controllata e Garantita della Sardegna – affiancandolo a Cannonau, Carignano, e altre vinificazioni che raccontano il terroir sardo con sfumature distinte.

La tenuta si estende in una vallata unica per composizione del suolo e microclima, condizioni ideali per una viticoltura di precisione che rispetta i ritmi naturali e punta all’eccellenza. In questo contesto, ogni fase del processo – dalla coltivazione in vigneto fino all’affinamento in cantina – viene curata con attenzione meticolosa.
Il risultato sono vini che raccontano la Sardegna attraverso mineralità, eleganza, struttura e, soprattutto, autenticità. Siddùra non è solo un progetto enologico, ma un tributo consapevole e sostenibile alla cultura vitivinicola dell’isola.
A parlarci della visione e dell’identità di Siddùra è Mattia Piludu, Direttore Generale della cantina, con cui abbiamo approfondito origini, filosofia produttiva e prospettive future.

Può raccontarci brevemente la storia di Siddùra, la sua missione e i principali prodotti che offre?
L’azienda nasce nel 2008 dall’intuizione della famiglia Gottesdiener che ha voluto valorizzare la grande espressività del Vermentino di Gallura, unica DOCG nazionale del vitigno. La nostra mission è produrre vini di altissima qualità che siano espressione del terroir unico di Siddùra. Offriamo i tre vini più rappresentativi della Sardegna, Vermentino, Cannonau e Carignano, declinati in altrettanti stili di vinificazione. Si aggiungono alla gamma un vino passito ottenuto da uve Moscato, un rosso ottenuto da un blend di diverse varietà e una bollicina rosé ispirata al nostro rosato Nudo.

Qual è il significato e l’importanza del riconoscimento dei Sardinia Food Awards per la vostra realtà e come questo premio ha influito sul vostro lavoro e sulla vostra visibilità?
È un premio che attesta il buon lavoro svolto dall’azienda e conferma la genuinità delle nostre scelte nel voler puntare sulla qualità dei nostri vini e sul posizionamento del nostro brand. Sardinia Food Awards è una vetrina autorevole che contribuisce a dar risalto alle eccellenze del nostro paese e sicuramente sarà per noi un importante ritorno di immagine.
Come riuscite a mantenere un equilibrio tra la ricerca della perfezione e il rispetto della natura nella produzione dei vostri vini?
Innanzitutto, abbiamo un buon team, fatto di professionisti che a tutti i livelli danno il loro contributo con grande competenza ed entusiasmo. La natura premia le nostre produzioni e l’uomo interviene il meno possibile per garantire un’alta qualità e genuinità dei prodotti. C’è tanto studio e tanto lavoro dietro ogni bottiglia di vino. Siamo fortemente convinti che per avere vini di qualità sia necessario rispettare il territorio che ci accoglie, valorizzandolo e preservando.

Quali caratteristiche del territorio sardo ritenete più importanti nel conferire ai vostri vini quella “purezza” che li distingue?
È un connubio di tre fattori che la vallata di Siddùra racchiude. Il terreno, a disfacimento granitico, conferisce mineralità. I venti che spirano dal mare danno la sapidità giusta. Infine, la buona escursione termica contribuisce a conferire eleganza e struttura ai nostri vini.
Quali emozioni vorreste che chi degusta i vostri vini provi, pensando al calore e all’energia del sole mediterraneo che li ha fatti nascere?
Per noi è importante che ogni sorso regali emozioni, possono essere le più diverse, perché ogni vino di Siddùra ha caratteristiche uniche in grado di suscitare sensazioni positive. Un esempio vale più di mille parole, pochi giorni fa, nella nostra boutique, una coppia di turisti ha assaggiato il Vermentino di Gallura Docg Superiore Maìa. Conoscevano il brand Siddùra, ma non avevano ancora degustato i nostri vini. Il calice di Maìa ha rispettato la “magia” promessa nel nome: la coppia ha mostrato le braccia. Erano attraversate dai brividi. Quella pelle d’oca che solo le grandi emozioni possono generare.

Siddùra si distingue per la coerenza con cui trasforma ogni aspetto della produzione vitivinicola in un atto di rispetto verso la terra, il tempo e le persone. La cantina, perfettamente integrata nella vallata, è il cuore pulsante di un ecosistema produttivo che coniuga la sensibilità ambientale con una visione internazionale del vino sardo.
Ogni calice racconta un territorio di rara bellezza, ma soprattutto una filosofia che ha fatto dell’autenticità e dell’eccellenza la propria cifra distintiva. E le emozioni che riesce a suscitare ne sono la prova più sincera.
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Intervista a Donato Ala Giordano Link