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Chiunque abbia frequentato il centro storico di Napoli prima degli ultimi dieci anni, ricorderà benissimo che poco aveva di simile a quello che si ha modo di vedere oggi passeggiando per i Decumani.

Prima della liberazione delle piazze e dell’apertura, ai cittadini in primis e ai turisti poi, dei vicoli del centro, queste zone erano davvero appannaggio di pochi. Da quel momento i napoletani stessi e poi i turisti provenienti da ogni parte del mondo hanno ricevuto in dono un patrimonio artistico, storico e culturale inestimabile.

Con il passare degli anni, Napoli è stata oggetto di un fenomeno di rinascita che l’ha portata ad essere una delle mete turistiche più apprezzate di sempre, con una frequentazione continua per 12 mesi all’anno e non più limitata al periodo natalizio. Tutto questo ha naturalmente influito anche sull’offerta che la città propone al visitatore, generando non sempre però situazioni positive.

Abbiamo assistito al proliferare di tutta una serie di attività legate al mondo della ristorazione che hanno saturato le vie del centro rendendole una sorta di mangiatoia a cielo aperto. E molto spesso tutte queste attività non sono state, e ancora non sono, specchio di una cultura millenaria che passa anche attraverso il cibo e la sua tradizione.

Per fortuna in alcuni casi l’estro dei napoletani è riuscito a conservare le caratteristiche che da sempre fanno di Napoli una delle capitali del buon cibo e soprattutto dell’accoglienza, quella vera.

L’accoglienza napoletana

Ed è proprio dall’accoglienza che voglio partire nel raccontarvi di un piccolo ristorante situato vicino al Monastero di Santa Chiara, uno dei luoghi simbolo e più amati della città partenopea.

Ho avuto modo di conoscere Monastero Ristovino e sono rimasta colpita dall’atmosfera calda e accogliente che si respira in questo piccolo locale. Tutto parla di casa all’interno di questo gioiellino, a cominciare dall’arredamento.

Il presepe dell’ottocento, immancabile nelle case della vecchia Napoli, quella che oggi forse un po’ ci manca e che ogni tanto riassaporiamo magari grazie a qualche vecchio film o, per i più fortunati, grazie ai racconti delle persone più anziane, domina la scena dal suo angolino. Così come la “cuccuma”, la tradizionale caffettiera napoletana, ricordo di una nonna che sicuramente è stata di ispirazione nella creazione del locale.

I titolari, Rosario Italia e Francesco Spagnuolo, hanno volutamente impresso questo clima casalingo al loro ristorante, creando un posto che si distingue con fierezza dal caos della maggior parte dell’offerta che riempie questi vicoli. Che la loro sia una realtà diversa lo si nota subito, dall’ambiente ma anche e soprattutto dall’offerta gastronomica che orgogliosamente difende la tradizione culinaria partenopea.

La cucina di Monastero Ristovino

La cucina di Monastero Ristovino è cucina di casa che conserva quel calore che solo certe tavole sanno trasmettere. E lo fa partendo innanzitutto dalla scelta della materia prima, che per rendere buono un piatto semplice, deve essere di alta qualità.

Lo sa benissimo Rosario che ogni giorno, nei suoi giri mattutini, si occupa degli approvvigionamenti per il ristorante e sceglie solo il meglio per i suoi clienti. Una scelta che è in primis territoriale quella di Monastero Ristovino, sia nella selezione degli ingredienti per realizzare i propri piatti, che nella scelta delle etichette da proporre in abbinamento.

Tanta Campania quindi a voler sottolineare l’appartenenza ad una terra e ad una città che tanto hanno da offrire ai turisti ma anche ai napoletani stessi. Qui troverete un menù che cambia in base alla stagionalità proprio come la cucina delle case di una volta, quando l’approvvigionamento al mercato era quotidiano e si basava su ciò che offriva la terra.

Niente menù enorme, ma piatti delle case napoletane, almeno quelle di un tempo.

I piatti della tradizione

Genovese, ragù, pasta e patate, gnocchi, polpette… alcune delle proposte della cucina.

Ma sarà la braciola servita tra gli antipasti caldi a conquistarvi, con il suo ripieno di pinoli e uvetta, insieme al baccalà fritto servito su crema di ceci di Cicerale, presidio slow food.

Anche le bruschette che fanno da base ad una ottima versione di parmigiana napoletana vi faranno capire che qui non si scherza con la tradizione.

Tra i primi troverete ancora pasta e piselli con guanciale di maialino nero, un sontuoso scarpariello o un gustoso pacchero con pomodorini del Vesuvio e bottarga di tonno rosso del Mediterraneo.

Perché ogni ingrediente, qui da Monastero Ristovino, parla di qualità e Rosario e Francesco non lasciano nulla al caso.

Piatto di zuppa di pesce con frase motivazionale

Dell’azienda Armatore sono la bottarga, le alici di Cetara e la colatura che troverete nei piatti di Monastero Ristovino

Le carni utilizzate arrivano invece dall’azienda Cillo di Airola, famosa per le sue selezioni di altissimo livello.

I prodotti a base di latte di bufala sono del Caseificio Pupatella.

Nei calici, come già detto, prevalentemente Campania. Per la nostra cena abbiamo brindato con due magnum di Cantine Olivella e i due autoctoni vesuviani catalanesca e piedirosso.

Si chiude il pasto con il caffè servito a tavola con la caffettiera, proprio come a casa di chi ti conosce e ti vuole bene.

Un messaggio chiaro quello che emerge dalla cucina di Monastero Ristovino e dalla sua accoglienza calorosa, questa è Napoli e così la si vuole fa arrivare a chi viene da fuori o semplicemente è di qui ma forse ha un ricordo sbiadito dell’essenza vera e sincera di questa città.

Monastero Ristovino

Via Santa Chiara, 10

80134 Napoli

Tel. 08119362133

È consigliata la prenotazione

Monastero Ristovino Link

Anna Orlando

Direttore Responsabile
Calabro-lucana di nascita, campana di adozione. Dopo una laurea in Giurisprudenza e molti anni di professione forense, finalmente realizza un (uno dei tanti) sogno nel cassetto e diventa giornalista pubblicista. La passione per il cibo e le collaborazioni degli ultimi anni fanno il resto.
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