C’è ancora qualcuno, tra tutti coloro che per vari motivi frequentano il mondo della ristorazione, che non si è mai chiesto che volto abbia Valerio Massimo Visintin?
L’unica certezza che abbiamo è che questo signore, che vive e lavora a Milano, è effettivamente registrato all’anagrafe con questo nome.
Sulle sue sembianze continua aleggiare il mistero dall’inizio degli anni 2000.
I bene informati ipotizzano che si aggiri con passamontagna, cappotto, occhiali e cappello anche a casa sua.
Ma chi è, e cosa fa, Valerio Massimo Visintin?
Lui è semplicemente uno dei critici gastronomici più famosi e temuti del nostro paese, anche grazie al suo anonimato.
Se le mode cambiamo in tutti i settori e nel food gli ultimi 10/15 anni sono stati un turbinio di tendenze, personaggi, trasmissioni televisive e social, Visintin rappresenta una certezza.
Nascosto al pubblico dal suo “costume di scena” continua imperterrito a frequentare e giudicare i ristoranti, soprattutto milanesi.
La sua penna, che leggiamo volentieri da decenni nella sezione “Mangiare a Milano” del Corriere della sera, racconta in modo pungente e spregiudicato (nel senso letterale de termine, cioè senza alcun pregiudizio o influenza alcuna) i locali di turno.
Per quei pochi che ancora non sapessero come funziona, Valerio Visintin, senza rivelare la sua identità, si reca smascherato nei ristoranti che di volta in volta recensisce come un cliente comune. Forte del fatto che nessuno, tranne i suoi cari… (forse), lo ha mai visto in volto.
In tutte le altre uscite pubbliche legate al lavoro, il critico gastronomico è rigorosamente mascherato.
Il travestimento è accuratissimo, prevedendo oltre a cappotto, cappello, occhiali e passamontagna, anche i guanti con dita scoperte.
Nulla è lasciato al caso proprio per garantire la privacy del nostro e permettergli di lavorare come piace a lui. Perché la forza del suo modus operandi sta proprio in questo, nel rendersi irriconoscibile per poter svolgere un lavoro libero. Libero da influenze esterne, da sponsor, da tentativi di corruzione e avvicinamenti vari.
Per sua stessa ammissione, la scelta fatta, è stata anche, per certi versi, penalizzante, in quanto lo ha reso un personaggio scomodo e difficile da gestire, precludendogli diverse vie e attirandogli non poche antipatie, soprattutto da parte dei colleghi.
Insomma un comportamento etico il suo, che forse gli ha chiuso qualche porta, ma che continua a permettergli di giudicare in autonomia.
Visintin si ama o si odia, c’è poco da fare.
Questa dicotomia è stata acuita dalle dichiarazioni senza freni che Valerio Visintin ha consegnato ai lettori nel libro “Sotto le stelle“, edito da Mondadori. Nel quale, il critico mascherato, analizza molti dietro le quinte dello scintillante mondo della ristorazione. Portando alla luce diversi aspetti solitamente sconosciuti al grande pubblico e sfatando un po’ i miti costruiti intorno al settore nell’ultimo decennio.
Non le manda a dire Valerio, mentre analizza i vari ambiti del mondo nel quale si muove ormai da anni. Parlando di quello che c’è veramente dietro alla ristorazione italiana e non solo e provando a svelare qualche altarino.
Rigorosamente mascherato, Valerio Massimo Visintin, sarà a Cagliari, in un imperdibile appuntamento organizzato da MEatingNews, il prossimo 26 ottobre.
Presso i locali dell’EXMA, ospite di Radio X Social Club, con il giornalista Sergio Benoni, insieme alla chef Laura Sechi, e in collaborazione con Mauro Luccarini, Graphic Designer ed esperto di comunicazione, si terrà un dibattito durante il quale si analizzeranno liberamente, alcuni punti salienti del suo libro.
Proveremo a carpire qualche segreto in più nel corso di una piacevole chiacchierata alla quale seguirà un incontro dell’autore con il pubblico presente e un firmacopie.