Home

Esplora

Cerca

Ricette

Locali

Aggiungi qui il tuo contenuto offcanvas

 

Ormai è ufficiale. Con la pubblicazione del nuovo disciplinare nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, il Cirò Rosso Riserva si avvia a diventare Cirò Classico Docg.

In assenza di opposizioni entro 90 giorni, il passaggio alla Docg sarà ufficialmente ratificato.

Al momento si producono 200mila bottiglie di Cirò Rosso Riserva ogni anno ma adesso cambierà il disciplinare. Per ottenere la nuova denominazione, che sarà Cirò Classico DOCG, sarà necessario un anno di invecchiamento in più (da 2 a 3) con un passaggio obbligatorio di minimo 6 mesi in legno. La resa sarà ridotta e il vino dovrà essere prodotto con il 90% di Gaglioppo e il 10% tra due vitigni autoctoni calabresi, Greco Nero e Magliocco, mentre prima c’era la possibilità di un 20% di vitigni internazionali, dando un carattere più strettamente territoriale al vino.

Si restringe anche l’areale che per la Docg è limitato ai comuni di Cirò e Cirò Marina. Si abbassano inoltre le rese, che passano da 115 a 80 quintali a ettaro, e non è più permesso più l’imbottigliamento fuori zona.

Un territorio con una storia millenaria.

Il Cirò nasce in un territorio unico, situato nella fascia ionica della Calabria, caratterizzato da un clima mediterraneo. Il Gaglioppo, infatti, è radicato da secoli nell’area cirotana, dove beneficia di suoli sedimentari ricchi di scheletro e minerali, oltre che di un microclima unico, influenzato dal mare Ionio a Est e dalle alture silane a Ovest. La coltivazione della vite in questa zona ha appunto origini antichissime, risalenti all’epoca della Magna Grecia.
Il Gaglioppo, uva autoctona che conferisce al vino un colore rosso rubino intenso, profumi di frutta rossa matura e spezie, e un sapore caldo e armonico, è il padrone indiscusso di questo territorio.

Un riconoscimento che arriva dopo un lungo percorso.

Dopo un iter durato anni, il Cirò Classico otterrà il riconoscimento della DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), segnando un momento storico per la viticoltura calabrese. Questo traguardo rappresenta il coronamento di un percorso di valorizzazione di un vino dalle origini antichissime, ma che ha saputo rinnovarsi e affermarsi nel panorama enologico contemporaneo, grazie alla presa di coscienza che ha cambiato il panorama della viticoltura cirotana negli ultimi decenni.

A tal proposito, abbiamo sentito uno dei produttori più conosciuti e apprezzati degli ultimi anni, Francesco De Franco, dell’azienda ‘A Vita di Cirò Marina, che ha contribuito personalmente alla redazione del nuovo disciplinare, per capire cosa ci si aspetta da questo riconoscimento.

<<È un riconoscimento che aspettavamo da tempo, che tutto il nostro territorio aspettava. Gli ultimi 15 anni sono stati importanti per la nostra zona, siamo passati da circa 10 cantine a oltre 60 e soprattutto si è notevolmente alzato il livello qualitativo medio del prodotto>> – racconta De Franco.

<<Forse avremmo potuto ottenerlo anche prima, visto che tra noi piccoli produttori erano state messe già in gioco tante energie, ma adesso si sono verificate una serie di situazioni favorevoli. Questa Docg è infatti figlia di un momento di particolare armonia e coesione tra produttori. Dal 2015 in poi a Cirò è cambiato il modo di pensare anche le relazioni tra di noi. Abbiamo capito che Cirò poteva diventare un marchio collettivo, che riguarda tutti i produttori, dai più grandi ai più piccoli>>.

<<La presa di coscienza ha coinvolto tutti, anche produttori già affermati come Librandi e Ippolito che hanno riconosciuto le potenzialità anche dei più piccoli e ci hanno aiutato ad essere presenti nel consiglio del consorzio del Cirò per dare il nostro contributo per il conseguimento della Docg.
È davvero frutto di un lavoro collettivo e abbastanza spontaneo, quindi ognuno di noi sente suo questo risultato. Per capire cosa cambierà davvero per la zona del Cirò e per la Calabria ora dobbiamo aspettare>> – continua De Franco.

<<All’inizio le produzioni saranno limitate, non credo supereranno le 100.000 bottiglie. Con la giusta comunicazione e una adeguata collaborazione questa nuova denominazione potrà diventare uno strumento utile per innalzare la reputazione del Cirò e del vino calabrese in generale. Spetta adesso agli attori coinvolti lavorare tutti nella stessa direzione e, anche grazie ai giusti investimenti, far si che questo strumento si trasformi in risultati tangibili e non resti un qualcosa di scritto sulla carta.>>

Un vino d’eccellenza

Il Cirò DOCG rappresenta oggi un’eccellenza della produzione vinicola calabrese. Le sue caratteristiche organolettiche lo rendono un vino versatile, adatto ad accompagnare una grande varietà di piatti, dalla cucina mediterranea ai sapori più intensi. Caratterizzato dal suo colore rosso rubino con riflessi granati, è un vino complesso, armonico e persistente che con la morbidezza regalata dall’evoluzione dona il meglio di se.

Un futuro promettente

Il riconoscimento della DOCG apre quindi nuove prospettive per il Cirò, che potrà così affermarsi sempre di più sui mercati nazionali e internazionali. Questo traguardo rappresenta anche un’occasione di sviluppo per l’intero territorio, che potrà beneficiare dell’indotto generato dalla produzione e dalla promozione del vino.

‘A VITA – Vignaioli a Cirò Link

Anna Orlando

Direttore Responsabile
Calabro-lucana di nascita, campana di adozione. Dopo una laurea in Giurisprudenza e molti anni di professione forense, finalmente realizza un (uno dei tanti) sogno nel cassetto e diventa giornalista pubblicista. La passione per il cibo e le collaborazioni degli ultimi anni fanno il resto.
Vedi tutti gli articoli
beviamoci-su, in-evidenza, vino","operator":"IN"}],"useQueryEditor":true,"signature":"d25e0480e9e0f7dc8f9d54c3b06a141d","user_id":1,"time":1746144913,"orderby":"rand","post__not_in":[3784],"tax_query":[{"taxonomy":"category","field":"term_id","terms":[3,1067,20],"operator":"IN"}],"paged":1}" data-page="1" data-max-pages="60" data-start="1" data-end="4">