Nell’agro di Castiadas, poco distante dal Parco dei Sette Fratelli tra i profumi della macchia mediterranea, i graniti scolpiti dal vento e le acque cristalline che bagnano spiagge bianchissime, nasce un progetto imprenditoriale che unisce agricoltura, distillazione, cultura e sostenibilità.
CHERVU è un’azienda multifunzionale fondata da Filippo Murru, imprenditore agricolo professionale dal 2016.
Il nome scelto – CHERVU, “cervo” in dialetto – è un omaggio all’animale simbolo della fauna isolana, che abita i boschi nei pressi dell’azienda, ma anche un richiamo alle origini della Sardegna, quando il cervo decorava le antiche navicelle votive, ispirate a quelle utilizzate dalle genti nuragiche per intraprendere scambi e commerci con il resto del Mediterraneo. Questo legame profondo con la storia e l’identità culturale locale, si riflette nella filosofia aziendale, che punta a creare prodotti di altissima qualità radicati nel territorio, ma capaci di parlare al mondo.
Per conoscere meglio CHERVU e il percorso che ha portato i suoi distillati ad affermarsi come eccellenze regionali e nazionali, abbiamo intervistato il fondatore Filippo Murru.
Può raccontarci brevemente la storia della vostra azienda, la sua missione e i principali prodotti che offre?
L’azienda nasce con l’intento di valorizzare il mirto, una pianta officinale profondamente legata al territorio, in cui si inserisce come presenza costante nella macchia mediterranea, uno dei simboli identitari della nostra isola, un’icona delle nostre tradizioni e della nostra cultura. Le nostre tre direttrici sono infatti “Identità, Valorizzazione del Territorio, Innovazione”.
I prodotti aziendali che si fondano su queste tre direttrici sono il Distillato di Mirto, il Distillato di Mirto Blended, l’Elisir di Mirto, il Trilogy Spirito Mediterraneo con mirto, lentisco e olivastro, ed infine il Distillato di Mirto Riserva, affinato in barrique, precedentemente utilizzate per un importante vino rosso, emblema della storia vitivinicola sarda.
Pur utilizzando una materia prima ben nota come il mirto, abbiamo introdotto metodi di lavorazione innovativi per questa botanica, offrendo ai mercati prodotti non convenzionali e di alta qualità.

Qual è il significato e l’importanza dei riconoscimenti ottenuti in passato ai Sardinia Food Awards e come, questo premio, ha influito sul vostro lavoro e sulla vostra visibilità?
I Sardinia Food Awards hanno rappresentato e rappresentano un riferimento annuale estremamente importante per la crescita e la maturazione della nostra azienda. Sono un momento di confronto all’interno del panorama agroalimentare sardo di eccellenza, ma anche di stimolo al miglioramento, grazie alla presenza di una giuria qualificata e a un’efficace comunicazione condotta da Donato Ala Giordano, Presidente e ideatore degli SFA.
La partecipazione nel corso degli anni ci ha garantito grande visibilità, sul mercato regionale e nazionale, sia per i nostri prodotti che per la nostra realtà aziendale. In questo senso siamo pienamente soddisfatti ed orgogliosi di far parte di questo progetto, che per noi è una grande famiglia.

In che modo, il paesaggio unico e la biodiversità dell’area di Castiadas, influenzano le vostre scelte produttive e la qualità delle materie prime utilizzate per i vostri distillati?
Siamo inseriti in un ambito paesaggistico unico, con 13 km di coste, tra cui Cala Pira e Cala Sinzias, considerate tra le più belle della Sardegna. Alle nostre spalle si staglia il profilo montuoso dei Sette Fratelli, un parco naturalistico di grande pregio. Questo territorio è fonte e ispirazione per tutte le nostre scelte, ci offre infatti materie prime di altissima qualità, con caratteristiche organolettiche e profumi ineguagliabili, fondamentali per ottenere distillati d’eccellenza.
Come si traduce nella vostra attività il concetto di economia sostenibile e circolare che avete fatto vostro nel progetto CHERVU?
Il nostro intervento di miglioramento fondiario, che porterà alla realizzazione del più grande mirteto d’Europa (circa 8 ettari), si basa su criteri di sostenibilità. Abbiamo installato un impianto in subirrigazione con tecnologia israeliana, che garantisce risparmio idrico ed efficienza nutritiva. Utilizziamo inoltre un impianto fotovoltaico con batterie di accumulo per alimentare esclusivamente con energia rinnovabile tutte le strutture aziendali. Nel nostro futuro progetto di accoglienza esperienziale è previsto anche un impianto di depurazione dei reflui altamente ecosostenibile, con riutilizzo a fini irrigui. Sono tutte azioni concrete per rendere la nostra azienda sostenibile e circolare.
Quali emozioni e valori desiderate trasmettere attraverso i vostri prodotti, nati dalla connessione profonda con il territorio e la sua identità culturale?
Il nostro brand CHERVU raffigura la protome del cervo sardo, protagonista del nostro territorio. L’azienda trae ispirazione dall’epoca nuragica, quando la Sardegna era autosufficiente e sostenibile, sia dal punto di vista agroalimentare che artigianale. Le navicelle nuragiche con il cervo a prua rappresentavano questa vocazione allo scambio e alla qualità. Inoltre, il nostro marchio include il punto di ricamo sardo, simbolo delle manifatture locali. Crediamo che il futuro della Sardegna passi da un modello di sviluppo sostenibile che parte dal turismo consapevole e valorizzi l’agroalimentare e l’artigianato come ambasciatori dell’identità isolana. È questo il messaggio che vogliamo trasmettere attraverso i nostri distillati.
CHERVU non è soltanto un marchio di distillati premium, ma un progetto che parla di Sardegna, della sua natura selvaggia e generosa, del saper fare agricolo e artigianale, e di un futuro che guarda alla sostenibilità senza rinunciare all’esclusività e all’eccellenza.
L’azienda di Filippo Murru rappresenta una delle testimonianze più autentiche e avanzate di impresa agricola multifunzionale, capace di trasformare la bellezza del territorio in valore economico, culturale e umano. Una bottiglia CHERVU non è solo un prodotto da degustare, è una storia da ascoltare, un’identità da riscoprire.
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Intervista a Donato Ala Giordano Link