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Di Sara Sanna

29 Settembre 2024

Di Sara Sanna

29 Settembre 2024

 

In un momento storico in cui la sensibilità nei confronti di un’alimentazione più sana e l’adozione di comportamenti atti a migliorare la quotidianità di ognuno di noi sono particolarmente sentite, lo stile di vita delle cosiddette Blue Zones, rappresenta un modello ideale per raggiungere uno stile di vita più sostenibile e a misura d’uomo.

Le Zone Blu sono regioni del mondo note per l’alta concentrazione di centenari. Cinque aree geografiche delimitate dove la popolazione vive significativamente più a lungo della media mondiale, godendo di buona salute. Per questo motivo sono diventate oggetto di studio per scienziati e ricercatori interessati a comprendere i segreti della longevità e del benessere a lungo termine.

La prima Zona Blu è stata identificata nel 2000 in Sardegna, grazie ad approfonditi studi, dal medico ricercatore Gianni Pes e dal demografo Michel Poulain. Insieme hanno identificato alcuni villaggi nell’area montuosa dell’Ogliastra in cui viveva un numero di centenari decisamente superiore alla media. Per segnare quest’area sulla cartina, Poulain e Pes usarono un pennarello blu. Da qui derivò il nome di questa e altre zone speciali del mondo.

Successivamente Poulain e Pes, in collaborazione con il giornalista e saggista del National Geographic, Dan Buettner, individuarono altre blue zone: l’Isola di Okinawa in Giappone, la Penisola di Nicoya in Costa Rica, l’Isola di Ikaria in Grecia e la comunità degli Avventisti di Loma Linda in California, USA.

Il filo conduttore che unisce queste comunità, ciascuna con caratteristiche uniche, è uno stile di vita sano e sostenibile e una dieta ricca di alimenti naturali, che insieme sembrano essere il segreto di una lunga vita.

Okinawa, Giappone: la terra dei centenari felici

Gli abitanti di Okinawa, un gruppo di isole nel sud del Giappone, sono famosi per la loro filosofia di vita chiamata “ikigai“, che può essere tradotta come “la ragione di essere“.
Questa filosofia incoraggia le persone a trovare uno scopo nella vita, mantenendosi attivi e impegnati. Conducono una vita fisicamente attiva, coltivano giardini, praticano arti marziali leggere come il Tai-Chi, e mantengono forti legami sociali e familiari.

La dieta di Okinawa è ricca di verdure e legumi, in particolare patate dolci, viola, soia, tofu e alghe. Si consuma pochissima carne, latticini e uova, mentre il pesce è presente in quantità moderate
La filosofia del “hara hachi bu” – mangiare fino all’80% della sazietà – è un’altra pratica comune che aiuta a prevenire l’eccesso di cibo.
L’alimentazione è povera di calorie ma ricca di nutrienti e antiossidanti che combattono l’infiammazione e le malattie croniche.

Nicoya, Costa Rica: Pura Vida e Salute

Nella Penisola di Nicoya, sulla costa pacifica del Costa Rica, la “pura vida” non è solo un motto ma uno stile di vita che implica un approccio rilassato e ottimista alla vita.
Gli abitanti di Nicoya mantengono abitudini fisicamente attive, spesso lavorando nei campi o nei giardini fino a tarda età. Anche qui, le interazioni sociali sono forti, con famiglie allargate che vivono vicine e si supportano a vicenda.

La dieta di Nicoya è ricca di mais, fagioli neri, frutta tropicale come papaye, banane e arance, e quantità moderate di pesce e pollo. L’alto consumo di fibre, antiossidanti e vitamine, insieme a una bassa assunzione di grassi saturi e cibi ultra-processati, gioca un ruolo cruciale nella promozione della salute e nella prevenzione delle malattie.
Inoltre, si beve regolarmente acqua ricca di calcio e magnesio, che contribuisce a mantenere forti le ossa.

Ikaria, Grecia: il segreto di una vita senza tempo

Sull’isola di Ikaria, nel Mar Egeo, gli abitanti conducono una vita senza orologi, lenta e rilassata, con forti connessioni sociali e familiari. Anche qui, l’attività fisica leggera come il giardinaggio, la pesca e la camminata è parte integrante della vita quotidiana.
La siesta pomeridiana è una pratica comune, e la religione e le tradizioni svolgono un ruolo importante nel rafforzare la coesione sociale.

Le abitudini alimentari dell’isola rappresentano l’essenza della dieta mediterranea, ricca di verdure, legumi, cereali integrali, frutta, olio d’oliva e un moderato consumo di pesce. Gli Ikariani assumono pochissima carne e latticini, e spesso sostituiscono il tè e il caffè con infusioni di erbe locali come il tè di montagna e la salvia, noti per le loro proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.
Anche il consumo moderato di vino rosso è parte della tradizione locale.

Loma Linda, California, USA: la comunità degli Avventisti

A Loma Linda, in California, nella comunità di Avventisti del Settimo Giorno, la fede religiosa gioca un ruolo centrale. Gli Avventisti seguono uno stile di vita che enfatizza la salute, l’attività fisica, la vita comunitaria e il riposo settimanale.
La loro fede promuove il vegetarianismo e l’astensione da alcol, tabacco e caffeina, contribuendo a creare un ambiente sano e supportivo.

La dieta degli Avventisti di Loma Linda è prevalentemente vegetariana e vegana, con un alto consumo di frutta, verdura, legumi, cereali integrali e frutta secca come mandorle e noci.
È caratterizzata anche da un basso contenuto di zuccheri raffinati e grassi saturi, il che riduce il rischio di malattie cardiache e diabete. Il consumo di acqua è abbondante, e le porzioni sono controllate per evitare l’eccesso calorico.

Sardegna, Italia: il segreto dei pastori

La regione montuosa della Barbagia e la provincia di Ogliastra in Sardegna, è stata la prima Blue Zone identificata e rappresenta un caso emblematico.

Qui i centenari sono più numerosi che in qualsiasi altra parte del mondo.

Le ragioni di questa longevità straordinaria sono molteplici: oltre alla dieta mediterranea, l’ambiente montuoso favorisce un’attività fisica regolare e moderata, mentre la forte coesione familiare e sociale offre supporto emotivo e psicologico. Molti di loro sono o sono stati pastori, un mestiere che implica lunghe camminate per accudire le greggi.

Lo stile di vita è semplice e la vita sociale è fortemente intrecciata con la famiglia e la comunità, con celebrazioni e pasti condivisi che rafforzano i legami.

Inoltre, in Sardegna, l’alimentazione è incentrata su cibi locali semplici ma nutrienti: pane integrale fatto in casa, formaggi di pecora e capra, vino rosso ricco di polifenoli, cereali integrali, legumi, verdure e carne consumata con parsimonia. Le erbe selvatiche, come il finocchietto e il timo, sono ampiamente utilizzate in cucina e sono note per le loro proprietà antiossidanti.
La dieta è povera di zuccheri raffinati e grassi animali, il che contribuisce a una bassa incidenza di malattie cardiovascolari.

Fattori Comuni nelle Blue Zones

Sebbene ogni Blue Zone abbia le sue peculiarità, esistono alcuni fattori comuni che accomunano questi luoghi. Chiunque, con un po’ di impegno può adottare alcuni dei principi che caratterizzano queste aree per migliorare la propria qualità della vita.

Dieta

Le diete nelle Blue Zones sono prevalentemente a base vegetale, ricche di verdure, legumi, frutta e cereali integrali, con un consumo moderato di pesce e carne. L’alimentazione è caratterizzata da cibi semplici e naturali, spesso coltivati e raccolti localmente, e preparati in modo tradizionale. Quindi aumentare il consumo di questi alimenti può avere un impatto significativo sulla salute. Ridurre il consumo di carne e prodotti trasformati è un altro passo importante.

Attività fisica

Gli abitanti delle Blue Zones non praticano necessariamente esercizio fisico intenso, ma sono costantemente attivi nel corso della giornata. Camminare, lavorare la terra, salire scale e muoversi nell’ambiente circostante fanno parte della loro routine quotidiana. Anche evitare di stare seduti per troppo tempo, può contribuire a migliorare la salute fisica e mentale.

Rete sociale

La vita nelle Blue Zones è fortemente orientata alla comunità e alla famiglia. Le persone hanno legami sociali stretti e si supportano reciprocamente, il che riduce lo stress e aumenta il benessere emotivo. Mantenere forti legami con la famiglia e gli amici, e partecipare attivamente alla vita della comunità rende più soddisfatti e felici.

Scopo di vita

Avere un “ikigai” o uno scopo di vita è comune tra gli abitanti delle Blue Zones. Questo obiettivo fornisce una ragione per alzarsi la mattina e contribuisce a mantenere una visione positiva della vita. Così come coltivare delle passioni può essere un potente motore per mantenersi attivi e positivi.

Gestione dello stress

Le persone nelle Blue Zones hanno sviluppato abilità per gestire lo stress, come il riposo pomeridiano, la meditazione, la preghiera o semplicemente il controllo del ritmo di vita. Imparare a rallentare, praticare tecniche di rilassamento e prendersi del tempo per sé stessi sono elementi fondamentali per una vita lunga e sana. Inoltre, le popolazioni di queste regioni vivono in un contesto sociale forte, dove i legami familiari e comunitari sono al centro della quotidianità.

Adottare anche solo alcuni aspetti di questo stile di vita potrebbe portare a miglioramenti significativi nella salute e nella qualità della vita, ovunque ci si trovi nel mondo offrendo una strada verso un futuro più appagante e felice. Il progresso ha portato molti vantaggi, ma ha anche introdotto abitudini negative che spesso compromettono la nostra salute.

In conclusione, le Blue Zones ci insegnano che la longevità non è solo una questione di genetica, ma dipende in gran parte dalle scelte di vita che facciamo ogni giorno.

Per approfondimenti Blue Zones Link

Sara Sanna

Caporedattore
Sarda, scrive da sempre di enogastronomia, da qualche anno in modo professionale. La passione per questi argomenti è una eredità preziosa della sua famiglia dove le tradizioni culturali si sono radicate in simbiosi col piacere di condividere e di godere della scoperta del buon cibo.
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