La Festa del Carciofo 2025 si è conclusa con grande successo a Siamaggiore, piccolo centro del Campidano di Oristano.
La trentesima edizione dell’evento ha saputo attrarre un pubblico numeroso, confermando il ruolo centrale della manifestazione nella valorizzazione del carciofo spinoso sardo e delle eccellenze locali.
Già dalla mattinata di sabato, il paese si è animato con l’arrivo di visitatori provenienti non solo dalla provincia di Oristano, ma anche da altre aree della Sardegna, pronti a vivere due giorni intensi tra cultura, gastronomia e spettacolo. Il Sindaco Davide Dessì ha sottolineato: <<È stato emozionante vedere il nostro paese trasformarsi in un punto di incontro e scambio. Questa festa è il frutto del lavoro di tutta la comunità, un momento di orgoglio per noi e un segnale positivo per il futuro>>.
La manifestazione è iniziata con il convegno “Lavorazione e trasformazione del carciofo spinoso sardo: il completamento della filiera”, che ha avuto luogo nell’aula consiliare del Comune. Il dibattito ha coinvolto rappresentanti istituzionali, esperti di settore e produttori locali, creando un’opportunità di confronto sulle potenzialità e le sfide legate alla coltivazione e commercializzazione del carciofo spinoso.
La Sardegna ha una tradizione agricola unica, ma è emerso quanto sia fondamentale investire in strategie che permettano di massimizzare il valore aggiunto dei prodotti locali, sottolineando l’importanza di sviluppare tecnologie per la lavorazione e l’esportazione dell’ortaggio.
Anche i Sindaci di Uri, Masainas e Villasor, presenti al convegno, hanno condiviso le loro esperienze, offrendo spunti per una collaborazione più stretta tra i territori. Al termine del convegno, il taglio del nastro ha ufficialmente inaugurato la Festa del Carciofo di Siamaggiore.
L’evento ha visto la partecipazione del Prefetto di Oristano, Dottor Salvatore Angieri; dell’Assessore Regionale all’agricoltura e alla riforma agro-pastorale Gian Franco Satta; e dei consiglieri regionali On. Antonio e Alessandro Solinas, On. Salvatore Cau.
Nel pomeriggio, il cuore della festa si è spostato nelle vie del centro storico, dove l’EXPO Produttori ha attirato un gran numero di visitatori. Gli stand, disposti a stella attorno a piazza Asilo, hanno offerto una varietà di prodotti locali, dai carciofi freschi a conserve, formaggi, vini e altre prelibatezze a chilometro zero.
Il rinomato chef Renzo Corona, titolare del ristorante ‘Da Renzo’, ha incantato il pubblico con degustazioni di piatti a base di carciofo, come la tipica frègula e l’insalata di polpo e calamari.
Il cooking lab per bambini, curato da Roberta Bastamangiare, è stato un altro grande successo. I piccoli aspiranti chef si sono cimentati nella preparazione di semplici ricette con il carciofo, scoprendo le qualità nutrizionali e l’importanza di questo ingrediente nella dieta mediterranea.
Un tocco di creatività è stato aggiunto dal contest fotografico “Sei brutto come un carciofo”, che ha invitato fotografi professionisti e amatori a ritrarre il celebre ortaggio in maniera originale. Le immagini esposte lungo le vie dell’EXPO hanno riscosso grande interesse, arricchendo ulteriormente l’atmosfera festosa.
Le serate sono state scandite dalla musica. Sabato, l’esibizione del batterista e DJ Luca Martelli ha trasformato la piazza principale in una pista da ballo, mentre domenica pomeriggio gli spettacoli di musica tradizionale, tra cui i “Ballade Ballade Bois” e il trio di Gianni Ore, Giampaolo Melis e Michele Deiana, hanno celebrato le radici identitarie della Sardegna.
Alla fine dei due giorni, il bilancio è estremamente positivo. Secondo le stime del Comune, il numero di visitatori ha superato le aspettative, confermando la crescente attrattività della festa. <<È stata un’edizione straordinaria, sia per partecipazione che per qualità delle proposte. Ringrazio tutte le associazioni coinvolte, la Pro Loco, i volontari e i cittadini che hanno reso possibile questo evento,>> ha dichiarato il Sindaco Dessì.
L’evento ha anche messo in evidenza il ruolo strategico del carciofo spinoso nell’economia locale. La sua coltivazione rappresenta una fonte di sostentamento importante per le famiglie del territorio e, come ribadito durante il convegno, è essenziale puntare su una filiera completa, che includa trasformazione e distribuzione su larga scala.
Un produttore locale ha evidenziato: <<Produrre carciofi è un lavoro duro, ma vedere l’apprezzamento del pubblico e l’interesse crescente è una grande soddisfazione. Confidiamo che eventi come questo possano portare maggiore visibilità e opportunità ai nostri prodotti.>>
Con la chiusura di questa edizione, Siamaggiore si prepara già a guardare al futuro. Il Comune punta a rafforzare la collaborazione con altri territori, promuovere l’innovazione in agricoltura e ampliare il richiamo della manifestazione a livello nazionale e internazionale.
Come sottolineato dallo Chef Renzo Corona, <<La cucina è cultura, e il carciofo spinoso è parte della nostra identità. Siamo solo all’inizio di un percorso che può portarci lontano.>>
La Festa del Carciofo si conferma così non solo un appuntamento imperdibile per gli amanti della buona tavola, ma anche un motore di sviluppo per Siamaggiore e per l’intera Sardegna.
Comune di Siamaggiore Link
Crediti foto e video andreamarongiu_air_photography