L’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo, Euradia Italia, e l’Università di Perugia, in collaborazione con il Centro Regionale di Programmazione della Regione Sardegna, organizzano e promuovono il ciclo di incontri dal titolo “L’Europa per la Cultura: Politiche di Coesione per la crescita del settore culturale in Sardegna”, che interesserà nel corso di una settimana la nostra isola.
Si pone l’accento sui PROGETTI EUROPEI DI COESIONE SOCIALE nelle cinque tappe territoriali di Carbonia, Quartu Sant’Elena, Nuoro, Sassari e Olbia, dove, con Sardegna Coesa, si approfondirà il settore della cultura.
Cinque tavoli tematici per divulgare, spiegare, promuovere le politiche di coesione dell’Unione Europea, che troppo spesso vengono considerate qualcosa di lontano e che invece impattano le nostre vite nel concreto.
Cinque workshop per promuoverne la conoscenza tra operatori pubblici e privati con un’attenzione particolare al campo della cultura.
Il ciclo di incontri è inserito all’interno delle attività del progetto “Sardegna Coesa – Cohesion in Sardinia”. Co-finanziato dalla Commissione europea (DG Regio) nell’ambito del Programma “Support for information measures relating to the EU Cohesion policy”.
È finalizzato a divulgare informazioni e contenuti legati alla politica di Coesione dell’UE, ad un gran numero di cittadini e potenziali fruitori nella regione Sardegna. Coinvolgendo nel contempo i beneficiari e le parti interessate, in un’analisi più approfondita dell’impatto delle politiche di coesione e del loro futuro sviluppo.
Gli incontri divulgativi nella seconda settimana di novembre faranno tappa in cinque diverse città, da Sud a Nord, da Est a Ovest. Per cercare di raggiungere più persone possibile, i tavoli sono stati infatti programmati nelle grandi città dell’Isola delle diverse subregioni.
Si parte lunedì 6 da Carbonia, nel Sulcis, per proseguire poi il 7 a Quartu Sant’Elena, nel caso specifico riferimento della Città Metropolitana di Cagliari, l’8 a Nuoro, il 9 nel Logudoro, a Sassari, e infine concludersi il 10 in Gallura, a Olbia.
Gli eventi saranno articolati in due blocchi, intervallati da un coffee break. Il primo sarà incentrato su una panoramica delle politiche di coesione europee riguardo il settore culturale e sugli strumenti utilizzati per la crescita dei territori. Il secondo si concentrerà invece sul livello regionale, con la presentazione delle buone pratiche, portando anche esempi concreti di interventi che sono stati finanziati nel periodo di programmazione appena concluso.
Il Centro regionale di programmazione, partner dell’iniziativa, sarà presente e partecipe anche nell’alimentare il dibattito, punto nodale degli incontri. Dialogare con i beneficiari e anche con i potenziali beneficiari significa infatti capire nello specifico come vengono investiti questi fondi.
Il tavolo dei relatori sarà composto nelle diverse tappe, da un fitto parterre di prestigiosi ospiti. Fra cui rappresentanti delle istituzioni regionali ed europee, professionisti della progettazione europea e operatori del settore culturale.
Un appuntamento imperdibile per conoscere, confrontarsi, entrare in rete, sviluppare potenzialità e idee legate alla cultura.
Nell’appuntamento di Quartu Sant’Elena, dopo i saluti di rito, Christian Stevelli, consigliere comunale e componente del comitato direttivo dell’associazione enti locali per le attività culturali e di spettacolo, apre i lavori, introducendo Alessandro Ameli, senior project manager di Euradia Italia e Massimo Maccaluso, Direttore di Euradia Italia. Quest’ultimo va ad illustrare il progetto che vede sostanzialmente tre movimenti.
Il primo è cercare di spiegare alle persone cosa sono le politiche di gestione, e come si manifestano nella realtà quotidiana di tutti i soggetti che sono coinvolti nelle attività dell’unione europea. A questo si riferisce in particolare l’approfondimento portato avanti con l’Università di Perugia. Atto a ricercare le buone pratiche territoriali di progetti finanziati con i fondi di coesione. Per far capire come certi obbiettivi che sembrano astratti, riescano con il giusto lavoro, a diventare delle attività concrete.
Il secondo movimento è quello di dare l’opportunità a potenziali nuovi beneficiari, anche attraverso le testimonianze di chi ha usufruito dei fondi a disposizione, di capire cosa è possibile fare con la nuova programmazione relativa al settennio 21-27 ben esplicata nel manuale che è stato fornito a tutti i presenti.
Il terzo movimento è dialogare con i beneficiari e i potenziali beneficiari per capire cosa spinge ad applicare questi fondi. Ma anche quali sono i problemi che si riscontrano quando si applicano, si gestiscono e quando si rendicontano. Informazioni utili anche a Bruxelles, per riuscire a risolvere le problematiche dei territori.
Diletta Paoletti, coordinatrice del Master in Progettazione europea per la cultura dell’Università di Perugia, fa una panoramica completa di tutte le politiche, i fondi e i programmi europei.
Segue in collegamento, Anna Conticello, project manager Ufficio Cultura, Desk Italia, Europa Creativa, Ministero della Cultura, che nel suo intervento ribadisce l’importanza degli investimenti nell’ambito culturale.
La cultura è uno strumento che permette di moltiplicare le risorse investite. Garantisce infatti una crescita del territorio non solo dal punto di vista intellettuale, ma anche da quello economico. Rappresenta quindi una risorsa da utilizzare per riuscire ad evadere da una congiuntura negativa che va ben oltre i confini dell’Isola.
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