Home

Esplora

Cerca

Ricette

Locali

Aggiungi qui il tuo contenuto offcanvas

Nel panorama brassicolo italiano, la figura di Fabio Serra emerge come un esempio di determinazione e talento. Giovane mastro birraio e responsabile della produzione del Birrificio 4Mori, Fabio non si limita a produrre birra: la vive come un’arte e una missione. Grazie alla lungimiranza di Antonio Zanda e Paolo Lai, soci fondatori del birrificio, che hanno creduto nel suo potenziale, Fabio ha avuto la possibilità di formarsi professionalmente, trasformando una passione in una carriera di successo.

Fabio racconta che la sua avventura nel mondo della birra è iniziata quasi per caso: “Quando mi sono proposto per collaborare con il birrificio, è stato tutto molto semplice. Cercavo un lavoro, mia madre ha casualmente parlato con Antonio, uno dei titolari, chiedendogli se potessi unirmi alla loro squadra e da lì è iniziato tutto”.

Quindi c’è stata quasi un’immediatezza, sei entrato e ti sei innamorato del mestiere?

Sì, assolutamente. Era il 2013, e il birrificio aveva appena aperto, all’epoca studiavo economia e avevo appena iniziato a fare birra in casa. L’idea mi attirava, nonostante sapessi poco del mestiere. Antonio mi disse: “Se vuoi venire, ci serve qualcuno, però sappi che bisogna essere disposti a lavorare sodo.” Questo non mi spaventava, e mi affascinava molto la cultura legata alla figura del birraio.

Conoscendo Matthias Müller, il Mastro Birraio tedesco, oggi Direttore Tecnico del birrificio, la cosa mi è piaciuta ancora di più, e ho sempre considerato questo mestiere non solo un lavoro, ma quasi un modo di essere custode di un prodotto. È stato un percorso che si legava molto alla passione, soprattutto in quel periodo, in cui fare il birraio era anche un po’ “figo”.

A novembre del 2013 ho cominciato a muovere i primi passi in birrificio, affiancato da Marco, un apprendista tedesco. Quando lui è andato via, sono rimasto da solo. Questo è il mio dodicesimo anno di attività, e non mi vedo a fare altro, nonostante abbia tante passioni, come cucinare e disegnare. Ma il mio lavoro è la birra.

La tua è stata una formazione eccezionale che ti ha fregiato di un titolo importante. Non è facile trovare italiani che abbiano frequentato la scuola della Camera di Commercio di Monaco di Baviera. Come è nata questa opportunità?

Dopo circa un anno e mezzo di attività in birrificio, nel 2015 Antonio e Paolo mi hanno offerto la possibilità di frequentare la scuola di alta formazione della Camera di Commercio di Monaco di Baviera, un’opportunità rara per un italiano. Di questo devo ringraziare anche Matthias che poteva documentare la mia attività, essendo lui un certificatore bavarese.

Ho frequentato le lezioni teoriche a Monaco, mentre svolgevo la parte pratica qui in Italia nel Birrificio 4Mori che fu approvato dalla Camera di Commercio di Monaco, come sede di apprendistato, equiparando il mio percorso formativo a quello di uno studente della provincia di Monaco.
Viaggiavo sette-otto volte l’anno. Ed è stato necessario imparare il tedesco, visto che tutte le lezioni erano in lingua. Nonostante le difficoltà iniziali, sono riuscito ad ottenere il certificato B1 e a superare l’esame finale, che comprendeva sia prove teoriche che pratiche.

Gestivo già gli impianti del birrificio in Sardegna, quindi avevo un vantaggio rispetto ad altri studenti. Ma ho dovuto dimostrare di conoscere ogni aspetto del mestiere, dalla produzione alla vendita, fino alla gestione dei magazzini.
Questo percorso mi ha permesso di acquisire competenze tecniche e culturali fondamentali.

Dopo 12 anni di attività, come descriveresti l’evoluzione del Birrificio 4Mori e quale ruolo ha giocato la tua visione personale in questa crescita?

Antonio e Paolo, i fondatori, sono sempre stati presenti. La loro capacità di creare una giusta squadra di collaboratori validi e la loro dedizione al lavoro ha permesso che quanto previsto si sia effettivamente avverato: il birrificio è in costante crescita e riceve continue conferme.

Per quanto riguarda il mio percorso, devo dire che la scuola tedesca forma birrai completi, capaci di gestire ogni fase della produzione. In Germania, la formazione professionale è fondamentale per accedere a qualsiasi lavoro. Grazie all’esperienza maturata in questa realtà, ho portato in Sardegna una visione diversa, fatta di tempo dedicato, studio e passione, per garantire che il prodotto rispecchi sia le richieste del mercato che la nostra identità.

Affermi che la birra è uno strumento di felicità. Come bilanci qualità e creatività?

Io mi considero più un birraio professionista che un creativo. Influenzato anche dalla scuola tedesca, produco birre semplici e di facile bevuta, senza stress degustativi e che incontrano i gusti delle persone, pur mantenendo alta la qualità. Questo mi consente di soddisfare i consumatori e al tempo stesso esprimere la mia passione.

Degustare la birra deve rappresentare a mio parere, un’esperienza completa, capace non solo di soddisfare il palato con un sapore piacevole, ma anche di garantire, grazie alle sue qualità organolettiche, che la equiparano ad un vero e proprio pasto, dei benefici per la salute, diventando così un autentico simbolo di piacere e convivialità.

Cosa intendi per “stress degustativo”?

È l’imposizione di un percorso di scoperta del gusto che a volte può risultare noioso per il consumatore. Io voglio che chi beve le nostre birre si rilassi e le apprezzi senza complicazioni.

Il turismo esperienziale è una vostra realtà. Qual è il messaggio che volete trasmettere ai visitatori?

Il birrificio 4Mori, che ha sede a Montevecchio, nel territorio di Guspini, ha abbracciato il turismo esperienziale, offrendo visite guidate e degustazioni per far conoscere ai visitatori la sua storia e l’evoluzione dei processi produttivi. Per noi è importante trasmettere un messaggio di riscoperta e valorizzazione del territorio.
Montevecchio, uno dei più importanti distretti minerari d’Europa, era un luogo abbandonato. Riportarlo in vita attraverso la birra è un modo per dare un contributo concreto alla comunità. Vogliamo che chi visita il nostro birrificio si senta parte di questa storia, che condivida con noi la passione e l’amore per un prodotto autentico e di qualità.

Le vostre birre hanno ottenuto premi importanti. Qual è il segreto dietro questi successi?

Antonio e Paolo hanno sempre creduto in me, anche nei momenti difficili, dimostrando una lungimiranza straordinaria, che mi ha permesso di introdurre tante idee innovative e di applicarle al nostro contesto.
Questo impegno ha portato a riconoscimenti importanti, come l’oro al Barcelona Beer Challenge 2024 per la Pozzo 16, ottenuti grazie alla nostra coerenza produttiva. La birra ha bisogno di tempo per maturare, non mettiamo sul mercato prodotti che non siano pronti. Questo approccio ci ha premiato, permettendoci di mantenere standard elevati nel tempo.

Quante etichette avete attualmente in produzione?

Attualmente, il birrificio produce 13 etichette sotto il marchio Pozzo, oltre a diverse altre referenze, per un totale di circa 23 birre differenti. Tra queste, sono particolarmente legato alla Pozzo 16. È la birra con cui ho iniziato a lavorare, quella che rappresenta al meglio la nostra filosofia.

Tu guardi al futuro con ottimismo. Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Il futuro lo immagino con un focus sempre più marcato sulla qualità e sull’innovazione. Vorrei esplorare nuove tecniche e creare birre ancora più rappresentative del nostro territorio. La birra artigianale italiana ha un grande potenziale, ma richiede dedizione e costanza. Per questo, continueremo insieme a lavorare per migliorare, mantenendo sempre al centro la qualità e la soddisfazione dei nostri clienti.

In un settore in continua evoluzione, Fabio Serra si distingue per la sua professionalità e per la capacità di coniugare l’impegno lavorativo al piacere di esprimere la propria creatività. La sua storia è un esempio di come la passione, unita a una solida formazione e al supporto di persone intuitive e ispirate, possa trasformarsi in un percorso di successo.

 

Birrificio 4Mori Link
Intervista a Paolo Lai Link

 

Sara Sanna

Caporedattore
Sarda, scrive da sempre di enogastronomia, da qualche anno in modo professionale. La passione per questi argomenti è una eredità preziosa della sua famiglia dove le tradizioni culturali si sono radicate in simbiosi col piacere di condividere e di godere della scoperta del buon cibo.
Vedi tutti gli articoli
beviamoci-su, birra, in-evidenza, interviste","operator":"IN"}],"useQueryEditor":true,"signature":"d25e0480e9e0f7dc8f9d54c3b06a141d","user_id":1,"time":1746144913,"orderby":"rand","post__not_in":[3329],"tax_query":[{"taxonomy":"category","field":"term_id","terms":[3,4,1067,1108],"operator":"IN"}],"paged":1}" data-page="1" data-max-pages="61" data-start="1" data-end="4">