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A due settimane dalla messa in onda della puntata di Boss in Incognito che ha visto protagonista L’Antica Pizzeria da Michele in The World, ci sembra doveroso provare a capire cosa è successo in seguito alla diffusione della trasmissione che ha portato nelle case degli italiani uno spaccato di una storia, che da Napoli è arrivata molto lontano.

51 sedi attive ad oggi in tutto il mondo, e numerose aperture previste nei prossimi mesi per questa azienda napoletana.

Certo, essere protagonisti di una prima serata Rai non è da tutti, e diciamo, non capita nemmeno tutti i giorni. A quanto pare la scelta di Endemol, che ha selezionato l’azienda napoletana come protagonista della prima puntata di questa edizione del (già famoso) format si è rivelata vincente.

I numeri parlano chiaro.

Enorme successo di pubblico con uno share che sfiora il 7%, dopo la prima serata di Rai1 (Lolita Lo Bosco) e il Grande Fratello, e un enorme effetto ricaduta che, ad oggi, continua a inondare i profili social dell’azienda e non solo.

Centinaia di migliaia di visualizzazioni, commenti positivi (immancabili haters a parte, ma è l’era dei social… bellezze), e apprezzamenti legati in particolar modo al rapporto con i dipendenti, che emerge chiaro dalla trasmissione.

Abbiamo sentito gli amministratori per capire come stanno vivendo questo momento.

Boss in incognito è stata un’esperienza straordinaria, potrei dire unica nella vita.
A chi mi ha chiesto se fosse tutto preparato, anche basandosi sul fatto che i dipendenti mi chiamassero per nome, ho risposto che non siamo attori. Il resto viene di conseguenza. Io sono fatto proprio così e non faccio caso alle formalità, mi interessa la sostanza delle cose.
D’altronde, avendo alle spalle una produzione importante come Endemol e Rai, ci aspettavamo un risultato significativo. Ma credo che il programma sia andato anche oltre ciò che prevedevamo all’inizio. Ciò che davvero temevo erano i commenti dei ragazzi, ma mi sono messo comunque in gioco. Perché credo che la sfida a migliorarsi faccia parte del quotidiano di un’impresa che vuole crescere. –

A parlare è Alessandro Condurro, amministratore della società insieme al cugino Francesco De Luca che, a sua volta, ci racconta di altri riscontri positivi ottenuti dopo la diffusione della trasmissione.

– La solidarietà ne richiama altra, e abbiamo avuto il piacere di assistere a una catena di ‘bene’ già nel momento in cui la puntata è terminata. Alessandro è stato infatti contattato da una persona che si è offerta di aiutare Francia (ingegnere venezuelano ad oggi dipendente della loro sede di Salerno) a capire come riuscire a far valere la sua laurea in ingegneria anche in Italia. E questa è solo la prima delle ‘magie’ che stanno accompagnando il momento unico che come società stiamo vivendo. –

Spiega Francesco De Luca, amministratore l’Antica Pizzeria Da Michele in the world.

Ne esce comunque un quadro positivo da più punti di vista.
Innanzitutto, in un periodo in cui quotidianamente si legge di rapporti problematici tra datori di lavoro e dipendenti, di difficoltà nel trovare collaboratori, quello che si delinea da questa puntata di Boss in Incognito, è un forte “attaccamento alla maglia” da parte dei dipendenti dell’Antica Pizzeria da Michele.

A dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, che contano sempre i fatti piuttosto che i fiumi di parole che si sprecano ogni giorno sull’argomento.

Tutti e cinque i protagonisti hanno mostrato rispetto e affetto per l’azienda per cui lavorano e per i loro datori di lavoro, cosa non comune ai nostri giorni.

È emersa l’immagine di una società che dimostra come si possa fare impresa a Napoli, senza ricorrere al sommerso, al lavoro nero, allo sfruttamento, che invece traspare il più delle volte dalle cartoline stereotipate che abitualmente ci vengono proposte.

L’altro dato importante da sottolineare è che, finalmente, è passata su un canale a diffusione nazionale un’immagine pulita e spendibile della città di Napoli.

Si esporta nel mondo, non solo nel resto d’Italia, una visione diversa di una città che ormai, purtroppo, vive ricoperta da strati di pregiudizio difficili da eliminare.

Un messaggio importantissimo dopo anni di narrazione gomorroide, rafforzata da certe brutture amplificate dal mondo dei social. Forse il messaggio più forte volendo analizzare a fondo anche l’aspetto sociale.

La dimostrazione che Napoli, come tante altre città metropolitane, è una realtà ricca di contraddizioni ma anche di opportunità e di gente perbene che lavora ogni giorno onestamente, seppur sia avvilente doverlo ancora oggi sottolineare.

E soprattutto una città da sempre inclusiva, aperta, pronta ad accogliere e a sostenere chi ha bisogno.

 

Boss in Incognito Link

MEatingNews intervista ad Alessandro Condurro Link

MEatingNews L’antica Pizzeria da Michele 50 aperture Link

L’Antica Pizzeria da MIchele Link

 

Anna Orlando

Direttore Responsabile
Calabro-lucana di nascita, campana di adozione. Dopo una laurea in Giurisprudenza e molti anni di professione forense, finalmente realizza un (uno dei tanti) sogno nel cassetto e diventa giornalista pubblicista. La passione per il cibo e le collaborazioni degli ultimi anni fanno il resto.
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