Quando in una “cena a 4 mani”, Napoli incontra Milano, andata e ritorno, con la pizza e i cocktail protagonisti, cosa ci si deve aspettare? Cosa potrà mai accadere?
Chiariamo subito che qui non useremo mai quella classica frase “la tradizione incontra l’innovazione” perché questo è il racconto di una serata davvero speciale che mette in campo due grandi eccellenze, diverse tra loro questo sì, ma che mai come per questo evento hanno parlato la stessa lingua.
Lunedì 9 settembre, dopo il successo della serata milanese, Salvatore Salvo ha accolto nel suo locale di Napoli, Lorenzo Sirabella, chef e pizzaiolo di Dry Milano, insieme al bar manager Edris Al Malat, per una cena di ritorno che ha visto i due team lavorare insieme per un unico menù che affiancasse pizza, cocktail e focaccia.
Salvatore Salvo è un importante riferimento del mondo pizza napoletano. Grande conoscitore della materia prima, continua a studiare senza mai fermarsi per dare alla sua pizza il vero sapore dell’eccellenza.
Stagionalità, varietà di oli, abbinamento con una carta di vini sempre più ricca, tutto questo accompagna la pizza di Salvo che è espressione di chi, nonostante le spalle larghe della tradizione, non si ferma, ma fa di più. Compreso creare un network tra territorio, aziende, colleghi e altre realtà enogastronomiche.
Ed ecco qui l’incontro con Dry. Un posto, diremmo noi a Napoli, all’avanguardia, perché da 11 anni anticipa quello che nella nostra città non esiste ancora ma che a Milano è già realtà consolidata: l’abbinamento tra pizza e cocktail.
Ma Lorenzo Sirabella, grazie anche alla professionalità e all’estro del bar manager Edris Al Malat, va oltre: fa dialogare cucina e cocktailbar in nome del recupero e della sostenibilità. Ed ecco che al Dry troverete cocktail alla zucca o semplicemente con ciò che resta del menù del giorno. E la stessa cosa vale per alcuni dolci – vedi un tiramisù incedibile che abbiamo gustato alla cena.
Dunque, mettete queste tre teste pensati e un po’ folli insieme e il risultato è questo qua: un menu degustazione che è stato un viaggio attraverso i sapori della cucina partenopea, arricchiti da influenze internazionali e abbinamenti di mixology di alto livello.
La serata è iniziata con la Frittatina cacio e pepe di Salvo, un piatto che ha stupito per la sua semplicità e per il sapore deciso del Pecorino Gran Riserva Toscano e del Pecorino Romano DOP, in equilibrio perfetto con un blend di quattro pepi. In abbinamento, il cocktail Hibiscus Margarita ha aperto la degustazione con le sue note terrose e affumicate di Mezcal, addolcite dal cordiale di ibisco.
Il percorso gustativo è proseguito con la Pizza provola e pepe by Dry, una margherita rivisitata con provola affumicata e pepe nero di Sarawak, abbinata ancora all’Hibiscus Margarita, che con il suo equilibrio acido e dolce ha esaltato la sapidità del piatto.
La Pizza al pomodoro di Salvo è stata una celebrazione della varietà e della ricchezza del pomodoro italiano: dal pomodoro di Corbara al San Marzano DOP, passando per il datterino essiccato e il pomodoro del Piennolo marinato, ogni ingrediente ha contribuito a creare un mix di sapori unico, completato dall’olio extravergine d’oliva Valli Trapanesi DOP. Anche in questo caso, l’abbinamento con l’Hibiscus Margarita ha saputo creare un gioco di contrasti e armonie.
Dry ha portato in tavola due focacce: la Focaccia vitello tonnato, servita con polvere di capperi e sale di Maldon, e la Focaccia al padellino Zingara Ischitana, impreziosita da prosciutto crudo D’Osvaldo, mozzarella di bufala DOP, maionese al basilico e datterini arrosto. Entrambi sono stati accompagnati dal Yuzu Gimlet, un cocktail dal sapore aromatico grazie alla presenza dello yuzu, agrume giapponese che ha pulito il palato dalle parti grasse.
Uno dei piatti più sorprendenti è stata la Pizza Oshirase di Salvo: una pizza bianca con fior di latte, filetto di manzo marinato alla soia e spezie orientali, e salsa di friarielli. Il Mirtillo Negroni, cocktail che unisce bitter, vermouth rosso e gin con l’aggiunta di mirtillo, ha creato un piacevole contrasto tra la carne rossa ei frutti rossi.
A chiudere la cena, la Pizza fritta di Salvo e il Drymisù di Dry. La pizza fritta, ripiena di ricotta di bufala, provola affumicata, cicoli di maiale e pepe rosso di Sarawak, è stata l’abbinamento ideale per il Mirtillo Negroni, mentre il Drymisù ha offerto un fine pasto sofisticato e avvolgente con la sua combinazione di cioccolato fondente, cubotto glassato al caffè, crema al mascarpone e polvere.
Dopo questa serata sarete d’accordo con noi se vi diciamo di dimenticarvi di Totò e Peppino a Milano per un attimo perché, almeno per la pizza, queste due città non sono mai state così vicine.
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