Home

Esplora

Cerca

Ricette

Locali

Aggiungi qui il tuo contenuto offcanvas

 

Lunedì 23 settembre, con l’evento privato “Campi Flegrei in Vetrina“, ritorna Malazè, la kermesse più attesa della zona flegrea. L’evento si terrà dal 26 al 28 settembre, coinvolgendo i comuni di Pozzuoli, Quarto, Procida e Bacoli. Per questa edizione sono in programma numerosi eventi, tour e degustazioni che esalteranno le eccellenze del territorio.

Con l’edizione 2024 Malazè spegne 17 candeline ufficiali, senza contare una edizione “off” tenutasi lo scorso anno che, se considerata, farebbe entrare di diritto la manifestazione nella maggiore età.

Per capire meglio lo spirito di Malazè, il primo evento EnoArcheoGastronomico, abbiamo voluto sentire Rosario Mattera, che ne è stato ideatore, per farci spiegare cosa ha voluto e cosa ancora vuole rappresentare questa sua creatura per i Campi Flegrei.

Rosario come è nato Malazè?

“Malazè è nato quasi come un moto di ribellione contro chi sfruttava i Campi Flegrei solo per profitto personale, senza creare nulla per questo territorio. Inizialmente l’idea era di gestirla in modo leggero, ma l’importanza e il rilievo che ha conquistato nel tempo erano inaspettati. È stato il naturale prosieguo dell’Associazione “Campi Flegrei a Tavola”, nata nel 2000 per creare una rete all’interno del territorio flegreo. Malazè ha sempre cercato di mettere insieme i vari comuni dell’area flegrea. Un compito più complicato ma fondamentale per creare sistema tra le diverse comunità di questa che per me è quasi un’isola.”

Cosa avete fatto per cominciare?

Avendo a disposizione questo territorio fantastico, abbiamo da subito fatto leva sul turismo esperienziale, di cui siamo stati quasi pionieri.
Per fare questo abbiamo da subito coinvolto tutta la filiera a partire dai produttori.
Era fondamentale chiamare a raccolta chi ancora conservava testimonianze della realtà agricola che era stata protagonista di queste zone e che andava ormai scomparendo negando un futuro alle generazioni a venire.
Gli unici custodi di quelli che io amo definire piccoli pezzi di bellezza erano i vignaioli, le cantine, che pur a macchia di leopardo, faticosamente hanno conservato la ricchezza di questa terra.
Su di loro e con loro abbiamo iniziato a lavorare da subito per far si che il frutto del lavoro svolto, il vino flegreo, venisse conosciuto e apprezzato.

Ritieni di essere riuscito in questo intento?

Credo che, se oggi, anche solo una parte di questo territorio riesce ad esprimersi a certi livelli è anche un po’ merito nostro.
Sono nati piccoli eventi, cene in vigna, tour che hanno consentito a Malazè di narrare questa terra ma sempre in modo molto tranquillo, senza manie di grandezza, pur contando migliaia di visitatori negli anni.
L’obiettivo era di riqualificare la zona, anche attraverso un nuovo tipo di turismo di target medio-alto interessato all’enogastronomia e al patrimonio culturale che il territorio può offrire.
Ci potremmo definire, insieme a persone come Nando Salemme e Giulio Gambardella, un po’ folli ma determinati a portare avanti, nel corso di anni, un programma, nonostante tutto e tutti, senza grossi aiuti esterni.

A che punto siete arrivati?

“Questo è un bel momento anche grazie alla collaborazione con “Campi Flegrei Active“, presieduta da Giulio Gambardella. Nata quasi come costola di Malazè, ha creato una rete di imprenditori del settore turistico e ricettivo, uniti in una vera e propria community, per mettere in pratica, dal punto di vista manageriale, ciò che noi negli anni abbiamo pensato e su cui abbiamo lavorato.
Lo stesso Malazè è passato ad essere da semplice associazione ad un vero e proprio laboratorio di comunità, un acceleratore di alcuni processi con interventi e collaborazioni importanti.
Nel corso degli anni abbiamo collaborato con l’Università Federico II, Città della Scienza, l’Istituto Grenoble.
Abbiamo lanciato progetti come il Salone del Vino da vitigni prefillossera, che ambisce a diventare internazionale e tanto altro.

Cos’è oggi Malazè?

Non siamo mai stati un semplice evento, piuttosto un festival, oggi forse un festival-lab che si svolge con appuntamenti a numero contingentato rientrando in un itinerario enogastronomico contemplato anche dalla Regione Campania.
Siamo ormai un vero e proprio progetto di valorizzazione del territorio, riconosciuti come “Best Practice”.
Nel 2015 siamo stati candidati, tra nomi famosissimi, al concorso internazionale di design del “Compasso d’oro” insieme a un oggetto creato nella rete di Malazè che è il “Fresh” di Nando Salemme.
Il tutto sempre convivendo con la particolarità del nostro territorio, quel bradisismo che ultimamente fa tanto parlare di sé e che, da solo, dimostra la caparbietà di noi che operiamo su questa zona così affascinante.
E soprattutto portando avanti come obiettivo principale la promozione delle idee e dei luoghi, senza mai cedere a vanità personale.

La 17ª edizione di Malazè 2024, propone un ricco programma di eventi, tour e degustazioni. Un’occasione unica per scoprire la cultura, il vino e la gastronomia dei Campi Flegrei, un territorio affascinante e ricco di storia.

Malazè Link

MEatingNews Malazè Link

 

Anna Orlando

Direttore Responsabile
Calabro-lucana di nascita, campana di adozione. Dopo una laurea in Giurisprudenza e molti anni di professione forense, finalmente realizza un (uno dei tanti) sogno nel cassetto e diventa giornalista pubblicista. La passione per il cibo e le collaborazioni degli ultimi anni fanno il resto.
Vedi tutti gli articoli
come-va-il-mondo, in-evidenza","operator":"IN"}],"useQueryEditor":true,"signature":"d25e0480e9e0f7dc8f9d54c3b06a141d","user_id":1,"time":1746144913,"orderby":"rand","post__not_in":[2811],"tax_query":[{"taxonomy":"category","field":"term_id","terms":[5,1067],"operator":"IN"}],"paged":1}" data-page="1" data-max-pages="55" data-start="1" data-end="4">