Dal 28 giugno al 6 luglio 2025, Forlimpopoli si trasforma ancora una volta nella capitale della cucina domestica italiana, accogliendo la 29ª edizione della Festa Artusiana, manifestazione identitaria che omaggia il suo illustre concittadino Pellegrino Artusi. Autore del celebre manuale La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, Artusi non solo ha codificato il sapere gastronomico dell’Italia postunitaria, ma ha anche gettato le basi per una visione del cibo come cultura condivisa, sapere quotidiano e forma di civiltà.
Un programma denso, tra gusto e intelligenze alimentari
L’edizione 2025, intitolata “Intelligenze Alimentari”, promossa dalla Fondazione Casa Artusi in collaborazione con il Comune di Forlimpopoli, pone l’accento su un dialogo sempre più necessario tra tradizione e attualità, sostenibilità e innovazione, memoria e partecipazione. Si presenta con un programma ancora più ricco e coinvolgente, frutto di una coprogettazione che ha visto la partecipazione attiva di cittadini, associazioni e operatori del settore.
In nove serate, quattro palchi e numerosi spazi disseminati nel centro storico, la Festa Artusiana propone un fitto calendario di eventi culturali, spettacoli, degustazioni e incontri, tutti a ingresso libero fino a esaurimento posti.


Il cuore della manifestazione, com’è naturale, resta la cucina
Ben 35 ristoratori proporranno piatti ispirati alle ricette di Artusi – numerate come nel manuale originale – utilizzando materie prime locali e di stagione, in linea con il suo celebre consiglio: “Usate roba della più fine che vi farà ben figurare”. Piazza Garibaldi sarà ribattezzata per l’occasione Piazza Pellegrino Artusi e accoglierà le proposte di “Borghi e Rocche di Romagna”, iniziativa che riunisce comuni come Bertinoro, Predappio, Castrocaro e Meldola, affiancati da Unpli e dalle associazioni di categoria.
Parallelamente, le strade si animeranno con un ricco mercato che celebra la biodiversità e i prodotti DOP e IGP dell’Emilia-Romagna, veri ambasciatori del Made in Italy agroalimentare.
Premi, incontri e degustazioni: Festa Artusiana 2025, quando il sapere si fa sapore
Tra gli appuntamenti più amati torna il Premio Marietta, concorso rivolto ai dilettanti della cucina che devono cimentarsi con la creazione di un primo piatto ispirato alla filosofia artusiana. A questo si aggiunge il Premio Pellegrino Artusi, assegnato ogni anno a personalità che si sono distinte per la riflessione sul rapporto tra uomo e cibo.
Non mancherà il Premio Marietta ad honorem, che in questa edizione andrà ad Anna Bonavita, promotrice del turismo gastronomico esperienziale negli USA, e a Stefano Tozzi, impegnato nel recupero della razza autoctona di pollo romagnolo.





Dialoghi d’autore tra cibo, arte e neuroscienze
Ogni giornata sarà scandita da due appuntamenti fissi: alle ore 19 nella corte di Casa Artusi e alle 21 nel cortile della Scuola De Amicis. Questi incontri approfondiranno temi legati al cibo in tutte le sue sfaccettature. Esperti, studiosi, chef, scrittori e imprenditori discuteranno del ruolo delle nuove tecnologie in cucina, del recupero dei saperi tradizionali, della biodiversità, del valore delle denominazioni DOP e IGP, dell’educazione alimentare e del futuro del gusto. Tra gli ospiti attesi: Nicola Perullo, Massimo Montanari, Alberto Capatti, Jacopo Veneziani, Alan Friedman, Andrea Segrè, Ilaria Pertot e Mara Bellati.
Un appuntamento da non perdere sarà l’incontro con Maurizio Carucci, agricoltore e cantautore, cofondatore degli Ex-Otago, che presenterà il suo progetto di Cascina Barban, un collettivo agricolo ligure. La sua testimonianza di vita e cambiamento, è fortemente legata alla montagna, alla biodiversità e alla cucina come forma di resistenza.
Seguiranno delle degustazioni gratuite ispirate al ricettario artusiano, in abbinamento a vini selezionati del territorio. Piatti iconici come insalata russa (n. 454), risotto alla milanese, petonciani fritti e pomodori ripieni torneranno sulle tavole della Festa Artusiana, evocando sapori antichi in forme sempre nuove.
Tecnologia, giovani talenti e visioni globali
Tra gli eventi più curiosi spicca la presentazione del robot da cucina Liffo, realizzato dalla startup Robomagister. Un esempio concreto di come l’innovazione possa affiancare la cucina domestica senza tradirne l’anima. In programma anche un incontro tra le Città Creative UNESCO per la Gastronomia – Alba, Bergamo e Parma – per discutere il cibo come leva culturale e turistica.
A concludere la Festa, il 6 luglio, sarà la cena-evento “L’Artusi senza confini” al Ristorante Casa Artusi, affidato per la nuova gestione al gruppo BBP – Social Food Experience con lo chef Stefano Faccini. Tre giovani chef internazionali – Charles Joshua Pearce (UK), Nour El Hayat Maaffer (Marocco) e Mina Karimi (Iran) – interpreteranno la cucina domestica in chiave contemporanea con piatti creativi e profondamente legati ai rispettivi territori d’origine.
Casa Artusi: la casa della cucina italiana
Durante la Festa sarà possibile partecipare ogni giorno (ore 18:30) a visite guidate gratuite alla sede di Casa Artusi, che custodisce la Chiesa dei Servi, lo studio e l’archivio del gastronomo, la biblioteca gastronomica, il Museo della cucina domestica italiana e una nuova postazione interattiva per esplorare in formato digitale le lettere e gli scritti di Artusi.
“Slurp, rito geniale”: il cibo come arte pop
A completare l’offerta culturale, dal 28 giugno al 4 agosto 2025, la mostra “Slurp, rito geniale” firmata dal gruppo artistico Mistiche Nutelle (Vittorio Dario Brocadello, Oscar Baccilieri, Mauro Luccarini, Adriano Tetti e Maurizio Mantovi). Cinque artisti per una parola: cibo. Un omaggio al genio di Artusi attraverso pittura, scultura, fotografia, grafica e assemblage.
Il titolo della mostra è un divertente anagramma del nome di Pellegrino Artusi, e richiama l’onomatopea del gusto con spirito giocoso e dissacrante. Come osservò il semiologo Omar Calabrese, il lavoro delle Mistiche Nutelle si inserisce nel Neobarocco, una corrente che celebra l’eccesso, la frammentazione e il dettaglio. La mostra reinterpreta pubblicità, icone del food e simboli del consumo con un’ironia che Artusi, con il suo stile diretto e bonario, avrebbe sicuramente apprezzato.
La Festa Artusiana 2025 non è solo un festival gastronomico, ma un grande rito collettivo che mette in tavola il passato, il presente e il futuro del mangiare italiano. Un invito a sedersi, gustare, riflettere e condividere. Perché, come diceva Artusi: “La cucina è una bricconcella: spesso fa disperare, ma dà anche piacere, perché quelle volte che riesce, riesce una meraviglia.”
Crediti Foto Mauro Luccarini