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Di Iolanda Maria Irene Minasola

20 Marzo 2025

Di Iolanda Maria Irene Minasola

20 Marzo 2025

Nel cuore della Toscana, sulle pendici del Pratomagno in provincia di Arezzo, si trova l’azienda agricola Sàgona. Fondata da Daniele Corrotti e Barbara Toschi, produce vini che riflettono in modo autentico il carattere del territorio.

Le vigne, tra i 300 e i 600 metri di altitudine, sono coltivate con attenzione alla biodiversità e alla sostenibilità, nel rispetto dell’ambiente e delle pratiche agricole tradizionali.

La filosofia di Sàgona è semplice: legame con la terra e valorizzazione delle vecchie vigne, oggi con un’età media di circa 40 anni. La coltivazione segue i principi dell’agricoltura biologica, con rese basse (30 quintali per ettaro) per garantire qualità e autenticità.

Tra i vini prodotti, il Gattorosso colpisce subito, anche solo per il nome. Lo ammetto: da amante dei gatti, è stato impossibile non sentirne subito il richiamo. Ma al di là dell’affinità felina, questo vino nasce per raccontare il paesaggio pedemontano e la tradizione locale.

È un rosso a base Sangiovese, affiancato da Malvasia Nera, Canaiolo, Ciliegiolo e piccole quantità di Trebbiano e Malvasia. Le uve bianche, come da tradizione toscana, aggiungono freschezza e leggerezza.
I grappoli provengono da appezzamenti a circa 300 metri. Vinificazione e affinamento avvengono in vasche di cemento, che permettono al vino di respirare senza alterarne il profilo. La produzione è limitata a circa 10.000 bottiglie l’anno.

Il Gattorosso esprime così un’identità diretta, pulita, che nell’annata 2022 si è rivelata con ancora più evidenza. Quell’anno, una grandinata a fine agosto ha colpito la vigna, danneggiando foglie e grappoli. La raccolta è stata anticipata, con uve non del tutto mature. In cantina si è deciso di ridurre i tempi di macerazione a soli tre giorni, scelta insolita per l’azienda Sàgona. Il risultato, però, ha spiazzato ogni aspettativa: il vino è uscito più fresco, agile, leggero sia in alcol che in estrazione. Una svolta inaspettata che ha spinto a ripensare l’approccio alla vendemmia. “In questo mestiere non si finisce mai di imparare”, racconta Barbara.

Il Gattorosso si presenta con un rosso rubino brillante. Al naso, profumi di ciliegia, lampone, fiori freschi e spezie leggere. In bocca è vivace, fresco, con un finale che richiama il frutto croccante.

La sua versatilità lo rende perfetto con antipasti toscani, salumi, carni alla griglia, formaggi stagionati, ma anche con primi piatti di carne o pesce. Un vino che si muove bene tra tradizione e abbinamenti più moderni.
Sàgona è una realtà che unisce radici e visione. E il Gattorosso ne è una sintesi: un rosso identitario, diretto, nato da passione, cura e ascolto del territorio.

Azienda agricola Sàgona Link

Iolanda Maria Irene Minasola

Ho sempre scritto solo per me stessa; ora vorrei condividere la mia passione con gli altri.
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