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Di Anna Orlando

16 Luglio 2023

Di Anna Orlando

16 Luglio 2023

Le Sebadas, Seadas o Sabadas, che dir si voglia, sono state in questo inizio di luglio protagoniste della scena agroalimentare sarda, portando a casa un nuovo, importantissimo, risultato.

Questo prodotto tipico della Sardegna, ha infatti ottenuto il riconoscimento del marchio I.G.P. della Comunità Europea, riportato ufficialmente in Gazzetta dal 10 di luglio.

Già nel 2016, i Culurgionis d’Ogliastra, un altro prodotto legato a doppio filo alla tradizione dell’isola, aveva ricevuto il prezioso riconoscimento.

Culurgionis-IGP

Uno dei protagonisti di questo percorso che sta, pian piano, coinvolgendo la Sardegna, è Vito Arra, Ogliastrino doc, che con la sua azienda Arra I Sapori di Ogliastra è attivo nel mercato della pasta locale dal 2004.

L’azienda produce pasta fresca tipica dell’isola, in prevalenza ripiena. Nasce proprio dalla volontà di Vito Arra di dar vita a dei Culurgionis che potessero assomigliare quanto più possibile a quelli tradizionali che da sempre si preparano nelle famiglie sarde.

Oggi, in azienda, oltre ai Culurgionis I.G.P. si producono Sebadas, Ravioli, Malloreddus e Gnocchi di patate, conservati in ATM e con “shelf life” di 30 giorni, che assicura un prodotto sempre fresco ma richiede ovviamente rapidità nei tempi di consegna e distribuzione. Non è previsto l’utizzo di conservanti e tuttora, alcune fasi della lavorazione, soprattutto dei Culurgionis, sono svolte a mano. Questo determina la necessità di manodopera continua, cosa che produce un’ottima ricaduta occupazionale sul territorio.

Tutto questo per capire, come da un’intuizione (quella di voler difendere i Culurgionis da pessimi tentativi di imitazione) sia nata un’azienda che realizza prodotti di altissima qualità, distribuisce in tutta la penisola (30% del fatturato in Sardegna e circa 70% nel resto d’Italia) e in alcuni paesi della comunità Europea, crea occupazione nel territorio su cui insiste e, non ultimo, sta contribuendo, tassello dopo tassello a costruire una immagine e una credibilità dell’imprenditoria sarda che va oltre i confini dell’isola e della nazione.

Volendo parlare ancora di numeri, possiamo ricordare che “Arra I Sapori d’Ogliastra” dal 2004 a oggi, ha triplicato il volume d’affari. Arra, infatti, da buon sardo, ha da subito mirato al suo obiettivo, producendo grandi quantità di prodotto, affidate ai canali della GDO. In questo modo, ha aggirato le difficoltà logistiche determinate dall’insularità, che mal si sarebbero conciliate con una distribuzione capillare ai piccoli esercenti.

Ma cerchiamo di capire cosa significa davvero per una regione come la Sardegna, il riconoscimento dell’I.G.P.

– Come già succede per i Culurgionis d’Ogliastra I.G.P. dei quali vengono vendute milioni di confezioni e che portano il nome del nostro territorio al di fuori da esso – ci dice lo stesso Vito Arra – ci aspettiamo che la stessa cosa accada con le Sebadas che recheranno il marchio Sebadas di Sardegna I.G.P. – facendo conoscere ovunque il nome della nostra regione.-

– Da quando abbiamo cominciato a produrre i Culurgionis d’Ogliastra in scala industriale, pur mantenendo un livello qualitativo molto alto, il prodotto ha avuto una diffusione enorme. Fino a quasi venti anni fa, nessuno cercava questa nostra pasta ripiena, mentre oggi, anche in seguito al riconoscimento dell’I.G.P. non riusciamo ad evadere tutte le richieste.

Considerando che le Sebadas sono già molto conosciute, se dovesse ripetersi lo stesso fenomeno potrebbero raggiungere un livello di popolarità enorme.-

– Il cliente, sia privato che in GDO, – aggiunge Arra, – è portato a preferire il prodotto I.G.P. in quanto il marchio rappresenta una garanzia di qualità, prevedendo il rispetto di un disciplinare di produzione, il ricorso a tecniche determinate e l’utilizzo di materie prime certificate.-

A dispetto di quanto si possa pensare, infatti, le Sebadas sono molto diffuse in tutta Italia, soprattutto nel settore HO.RE.CA. E oggi, grazie all’ausilio di mezzi come le friggitrici ad aria, viene superato anche il temuto passaggio della frittura, abbattendo l’ultimo ostacolo al consumo casalingo del prodotto.

Ovviamente, per gustare al meglio le Sebadas, è necessario un ottimo miele a rifinire il piatto e, possiamo già anticipare, che l’azienda Arra sta lavorando anche su questo per consentire al consumatore finale di gustare un prodotto al Top.

– Abbiamo tanto e sappiamo fare tanto, – spiega ancora Vito Arra – si deve passare alla fase successiva, che è quella di comunicare tutto questo al di fuori della nostra regione, e se per ottenere il risultato, dobbiamo aprirci un po’ di più, ben venga.

Stiamo lavorando per esportare un’immagine di Sardegna che vada oltre il mare, seppur stupendo, che abbiamo la fortuna di avere, e per fare questo, dobbiamo venire incontro anche alle esigenze e al gusto dei consumatori. Da imprenditori e per il bene della regione dobbiamo essere aperti anche a questo passo, abbandonare un po’ le nostre rigidità, evitando ovviamente di snaturare i nostri prodotti.

Quindi, pur nel rispetto delle nostre inimitabili tradizioni, dobbiamo essere pronti a modificare alcuni dei sapori forti, intensi, probabilmente non più in linea con i gusti attuali, che le caratterizzano, – racconta Vito Arra, con la lungimiranza tipica degli imprenditori più illuminati.

Tirando un po’ le somme, possiamo affermare che il lavoro di squadra di Arra, insieme ad un folto gruppo di imprenditori locali, sta facendo venire fuori la vera Sardegna. Quella che in tutto il mondo dovrebbero ammirare, non solo per le spiagge e i suoi eccellenti prodotti, ma anche per il suo stile di vita.

Non dimentichiamo infatti che l’Ogliastra è una delle cinque “Blue zone” al mondo per il suo modo di vivere. Imparando a comunicare meglio anche queste informazioni si potrebbero attirare in tutta la Sardegna molti più turisti interessati a questi fattori.

C’è ancora molto da fare ma con determinazione, senza arrendersi ai primi ostacoli come appunto ci insegnano i nuovi imprenditori sardi, si possono raggiungere risultati eccellenti.

 

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Anna Orlando

Direttore Responsabile
Calabro-lucana di nascita, campana di adozione. Dopo una laurea in Giurisprudenza e molti anni di professione forense, finalmente realizza un (uno dei tanti) sogno nel cassetto e diventa giornalista pubblicista. La passione per il cibo e le collaborazioni degli ultimi anni fanno il resto.
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