Ogni anno, il 16 ottobre, si celebra la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, per ricordare la nascita della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, fondata nel 1945 a Québec.

Questa ricorrenza coinvolge governi, imprese, comunità locali, scuole e cittadini di 150 Paesi, uniti in una riflessione condivisa e necessaria sul diritto universale a un’alimentazione sana, accessibile e sostenibile.
Nel 2025 la FAO compie ottant’anni, spesi nella lotta contro la fame, nella promozione dello sviluppo rurale e nella ricerca di equilibrio tra uomo e natura. Il tema scelto per quest’anno, “Mano nella mano per un’alimentazione e un futuro migliori” è un invito alla collaborazione globale, perché nessuna sfida può essere affrontata da soli.
Come ha ricordato QU Dongyu, Direttore Generale della FAO, al Forum Mondiale dell’Alimentazione: «Le nostre azioni di oggi avranno conseguenze dirette sul futuro. Dobbiamo produrre di più con meno, e lavorare insieme per un domani più inclusivo e più equo.»
Le sue parole riassumono la visione che guida l’Organizzazione fin dalla sua fondazione, quella di un mondo libero dalla fame e dalla malnutrizione, costruito attraverso la solidarietà, la scienza e il rispetto per il pianeta.

Un giorno per riflettere sul cibo, le persone e il pianeta
La Giornata Mondiale dell’Alimentazione non è una semplice ricorrenza. È un momento di risveglio della coscienza collettiva, in cui la comunità internazionale rinnova l’impegno a garantire il diritto al cibo.
Oggi, nonostante i progressi, oltre 730 milioni di persone nel mondo soffrono ancora la fame. Un numero che racconta la fragilità dei nostri sistemi alimentari, messi alla prova da conflitti, crisi economiche, pandemie e cambiamenti climatici.
A questo si aggiungono paradossi difficili da accettare. Infatti, mentre milioni di persone lottano per nutrirsi, in molte parti del pianeta cresce il fenomeno dell’obesità e si registra un massiccio spreco alimentare. Secondo la FAO, ogni anno un terzo del cibo prodotto a livello globale – circa 1,3 miliardi di tonnellate – viene gettato via.
È un dato che interroga le coscienze e sollecita un cambiamento necessario nelle abitudini quotidiane, nelle politiche di produzione e distribuzione, nelle scelte dei consumatori.

Il cibo come diritto umano e come identità
Il cibo non è un privilegio, ma un diritto umano fondamentale. È la base della salute, dell’equilibrio sociale e della pace.
Eppure, il cibo è anche memoria, cultura e appartenenza. Ogni piatto racconta una storia, ogni ingrediente porta con sé il sapere di chi lo coltiva, raccoglie o trasforma.
Per questo la Giornata Mondiale dell’Alimentazione invita non solo a garantire che tutti abbiano accesso al nutrimento, ma anche a preservare la diversità culturale e agricola del pianeta.
Le tradizioni culinarie, spesso tramandate dalle comunità rurali e dalle donne, sono parte del patrimonio immateriale dell’umanità, difenderle significa anche proteggere la biodiversità e i saperi locali.

Una rete globale di azione e solidarietà
In occasione dell’80° anniversario della FAO, le celebrazioni del 2025 assumono un significato speciale.
Eventi, incontri e iniziative in oltre 150 Paesi promuoveranno il tema “Mano nella mano”, evidenziando la necessità di agire uniti.
Tra le novità di quest’anno, la FAO inaugura a Roma il Museo e la Rete dell’Alimentazione e dell’Agricoltura, un luogo pensato per connettere le persone attraverso l’arte, la scienza e la cultura del cibo.
Il nuovo spazio ospita mostre interattive e laboratori che raccontano la resilienza delle comunità agricole, l’innovazione nei sistemi produttivi e la bellezza della diversità alimentare globale.

“Mano nella mano”: il significato del tema 2025 della Giornata Mondiale dell’Alimentazione
Il tema scelto per il 2025, “Hand in hand across borders, sectors and generations”, sottolinea che la cooperazione è la chiave per affrontare le sfide più urgenti.
Le azioni devono attraversare confini geografici, settoriali e generazionali, coinvolgendo governi, imprese, organizzazioni civili e cittadini. È un richiamo all’unità, ma anche alla responsabilità. Perché la sicurezza alimentare è una responsabilità condivisa.
La FAO invita a ripensare i sistemi agroalimentari partendo da quattro pilastri fondamentali:
- Produzione migliore, che riduca l’impatto ambientale e valorizzi le risorse naturali.
- Nutrizione migliore, garantendo diete sane e accessibili per tutti.
- Ambiente migliore, con sistemi agricoli capaci di mitigare il cambiamento climatico.
- Vita migliore, rafforzando il sostentamento di agricoltori, pescatori e lavoratori rurali.
La fame nel mondo, una sfida complessa ma non impossibile
Sebbene il mondo produca abbastanza cibo per sfamare l’intera popolazione, la fame persiste. Le cause sono molteplici: guerre, instabilità politica, povertà, disuguaglianze e un uso iniquo delle risorse.
In alcune regioni, la carenza alimentare è aggravata dalla crisi climatica, che colpisce in modo più duro proprio i Paesi che hanno contribuito meno alle emissioni globali.

Eppure, come ricorda la FAO, la speranza non è perduta. Con azioni mirate e coordinate è possibile invertire la rotta. Tra le strategie più efficaci ci sono:
- garantire accesso economico al cibo nelle aree più povere, con reti di sicurezza e buoni alimentari.
- fornire aiuti di emergenza e programmi di nutrizione per i bambini sotto i cinque anni.
- investire in agricoltura sostenibile, adattata al clima e alle risorse locali.
- migliorare igiene e sanificazione, per prevenire malattie legate alla malnutrizione.
- ridurre gli sprechi attraverso tecniche di conservazione innovative e sistemi di stoccaggio più sicuri.
Ma la fame non si combatte solo con le risorse alimentari, serve una comunità unita, capace di condividere conoscenze, tecnologie e speranza.
«Porre fine alla fame sarà possibile solo con la cooperazione internazionale e con comunità forti a livello locale», afferma la FAO nel suo messaggio ufficiale per il 2025.

Le donne, motore silenzioso del cambiamento
Un aspetto spesso dimenticato ma centrale nelle riflessioni FAO è il ruolo delle donne nei sistemi agroalimentari.
In molti Paesi, le donne rappresentano la maggioranza della forza lavoro agricola, ma restano escluse dai processi decisionali e dall’accesso alle risorse.
Garantire loro pari opportunità e strumenti per gestire la produzione agricola significa migliorare non solo la sicurezza alimentare, ma l’intera struttura sociale.
Investire nell’empowerment femminile rurale è una delle strade più concrete per costruire un futuro equo e sostenibile.
I giovani e il futuro del cibo
Mai come oggi, il mondo ha bisogno di energie nuove. I giovani tra i 15 e i 35 anni rappresentano il 15% della popolazione mondiale, e molti di loro vivono in Paesi in via di sviluppo.
Coinvolgerli nel rinnovamento dei sistemi alimentari è fondamentale per garantire una transizione generazionale verso un’agricoltura più sostenibile e inclusiva.
La FAO li definisce “Food Heroes”. Sono innovatori, agricoltori, ricercatori e imprenditori che, con creatività e impegno, costruiscono il futuro del cibo nelle loro comunità.

Oltre l’emergenza, serve un nuovo patto per il pianeta
La Giornata Mondiale dell’Alimentazione non riguarda solo la fame, ma un’intera visione del mondo.
Riguarda il modo in cui produciamo, distribuiamo e consumiamo, ma anche il rispetto per chi lavora la terra, per chi pesca, per chi custodisce saperi millenari.
Significa coltivare relazioni sane con il cibo e con l’ambiente, ridurre gli sprechi, scegliere prodotti locali e sostenibili, sostenere le filiere etiche e inclusive.
In un tempo segnato da crisi e disuguaglianze, il messaggio che arriva dalla FAO è un appello alla solidarietà tra popoli, settori e generazioni.
Le nostre scelte quotidiane – ciò che acquistiamo, cuciniamo, condividiamo – possono sembrare piccoli gesti, ma sommandosi creano un cambiamento reale.
Come ricorda la campagna ufficiale 2025: «Insieme possiamo far crescere, nutrire e sostenere il nostro mondo.»

Una chiamata all’azione
La Giornata Mondiale dell’Alimentazione ci invita a non rimanere spettatori. Tutti possiamo agire, ogni giorno, per il cibo, per le persone e per il pianeta. Possiamo farlo scegliendo un’alimentazione consapevole, sostenendo chi produce nel rispetto della terra, partecipando alle iniziative di educazione alimentare o semplicemente riducendo gli sprechi in casa.
Il futuro del cibo non appartiene solo ai governi o alle organizzazioni internazionali, appartiene a ciascuno di noi. E forse, proprio da questa consapevolezza condivisa può nascere il cambiamento che da decenni il mondo attende.
“Mano nella mano per un’alimentazione e un futuro migliori” non è solo il tema del 2025.
È una promessa di umanità, un invito a camminare insieme verso un pianeta dove ogni persona possa nutrirsi con dignità, rispetto e speranza.






