Negli ultimi giorni, il dibattito politico italiano si è infiammato attorno alla proposta del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida di ridurre l’IVA sulle ostriche dal 22% al 10%, portandola al pari di altri prodotti ittici e crostacei.
Questo intervento, inteso a favorire l’accessibilità economica di un prodotto sempre più diffuso sulle tavole italiane, ha scatenato polemiche da parte dell’opposizione, che ha accusato il governo di occuparsi di temi elitari.
In questo contesto, abbiamo intervistato Luca Cacciatori, Presidente della Cooperativa Pescatori di Tortolì, primo produttore italiano di ostriche Fabrizie Sandalia. Cacciatori ci ha raccontato come questa polemica incida sul settore e sulle prospettive di crescita per una produzione che rappresenta un vanto per la Sardegna e l’intero Paese.
Luca, da dove deriva questo accanimento contro le ostriche, ancora oggi considerate da molti un bene di lusso? Qual è la tua opinione?
“Il problema è proprio questa percezione. Una volta, le ostriche erano effettivamente un prodotto riservato ai benestanti o a occasioni speciali, come banchetti e cerimonie. Oggi non è più così. Le ostriche sono diventate un alimento accessibile, consumato da un pubblico sempre più ampio. Continuare a considerarle un lusso è anacronistico”.
Tuttavia, una parte politica, insiste sul fatto che ridurre l’IVA sulle ostriche non sia prioritario. Cosa rispondi a queste critiche?
“Credo che questa polemica sia sterile. Se confrontiamo le ostriche ad altri alimenti con IVA ridotta al 10%, come arselle, bottarga o tartufi, ci accorgiamo che non c’è ragione per tassarle diversamente. Ridurre l’imposta le renderebbe ancora più accessibili, favorendo la crescita del settore e contribuendo a destagionalizzare i consumi”.
Che caratteristiche hanno le vostre ostriche?
“Le nostre ostriche, le Fabrizie Sandalia, sono un prodotto d’eccellenza. Si tratta di ostriche triploidi, una varietà ibrida che non si riproduce autonomamente e che alleviamo nella laguna di Tortolì, un ambiente unico che conferisce al prodotto caratteristiche organolettiche straordinarie.
La salinità elevata della laguna dona alle Sandalia un equilibrio di sapori e una consistenza che le rendono molto apprezzate, spesso in competizione con le ostriche francesi più note. Il sentore di mare è il loro punto di forza, insieme alla sostenibilità e alla sicurezza dei nostri processi produttivi”.
Qual è la situazione attuale della vostra produzione? Quali quantità riuscite a raggiungere annualmente?
“La nostra produzione è stabile, intorno alle 150-160 tonnellate l’anno. La domanda cresce costantemente, sia in Sardegna sia nel resto d’Italia. Oltre a rifornire il mercato locale, distribuiamo le nostre ostriche in Lombardia attraverso I.WAI Food, che le commercializza anche in altri Paesi europei. Abbiamo inoltre un e-commerce che permette ai privati di acquistare direttamente dalla nostra azienda”.
È recente anche un’altra polemica sulla sicurezza alimentare che ha coinvolto il settore…
“Si è esatto. Delle dichiarazioni non fondate hanno investito il settore delle ostriche dopo che in Veneto è stata trovata una partita contaminata da Norovirus. Qualcuno ha cercato di gettare ombre sulla produzione isolana, ma voglio sottolineare che non è stata fornita alcuna prova concreta.
Le ostriche della Cooperativa, in particolare, sono soggette a esami rigorosi e vengono allevate in un ambiente naturale e controllato. È fondamentale evitare dichiarazioni superficiali che possono danneggiare un intero settore senza fondamento”.
Pensi che ci sia una competizione sleale tra i diversi produttori?
“La competizione c’è, è inevitabile, ma è importante mantenere un approccio costruttivo. Alcuni produttori veneti, ad esempio, stanno riconvertendo i loro allevamenti di cozze e vongole in allevamenti di ostriche. Questo è un segnale positivo per il settore, ma è essenziale che tutti rispettino le regole e garantiscano standard qualitativi elevati”.
Oltre alle ostriche, quali altri prodotti offrite ai consumatori?
“La nostra cooperativa produce anche vongole veraci, cozze, bottarga e pescato fresco di mare e laguna. Grande successo hanno i vasetti con bottarga e crema di carciofi e con bottarga e tartufo. Una parte significativa del nostro lavoro è dedicata alla trasformazione: realizziamo prodotti come ravioli, polpette di pesce e altre specialità, come i nostri affumicati di spigola e cefalo, pensati per un mercato di nicchia e per ristoranti e gastronomie selezionate. Questo ci permette di valorizzare ogni aspetto della nostra produzione, riducendo gli sprechi e offrendo una gamma diversificata di eccellenze”.
Tornando alle ostriche, quali benefici nutrizionali le rendono un alimento interessante per il consumatore medio?
“Le ostriche sono una fonte eccezionale di proteine, sali minerali come zinco, calcio, sodio e potassio, e vitamine del gruppo B. Inoltre, contengono omega-3, che contribuiscono a ridurre l’infiammazione e migliorare la salute cardiovascolare. Non sono solo un piacere per il palato, ma anche un alimento salutare.
Inoltre, non tutti sanno che le valve, materiali apparentemente di scarto, possono essere trasformati in risorse preziose. Ricchi di calcio, tritati, trovano impiego non solo come supplemento nutrizionale per uccelli e piante, ma anche nella lotta contro le emissioni climalteranti, grazie alla loro capacità di assorbire anidride carbonica”.
In conclusione, cosa pensi debba cambiare nella percezione delle ostriche?
“Bisogna superare l’idea che siano un prodotto di lusso. Le ostriche sono un bene comune, frutto di un lavoro sostenibile e accessibile. Ridurre l’IVA contribuirebbe non solo a rendere il prodotto più accessibile, ma anche a supportare un settore che rappresenta una risorsa importante per l’economia locale e nazionale”.
La proposta del Ministro Lollobrigida di abbassare l’IVA sulle ostriche al 10% è solo l’ultima di una serie di iniziative volte a ridefinire le priorità fiscali nel settore agroalimentare. Al di là delle polemiche politiche, questa misura potrebbe rappresentare un passo avanti per favorire la crescita di un comparto strategico e per promuovere il consumo di prodotti di qualità a livello nazionale e internazionale.
Grazie a produttori come la Cooperativa Pescatori di Tortolì, l’Italia ha la possibilità di distinguersi come leader nel mercato delle ostriche, valorizzando il legame tra tradizione, innovazione e sostenibilità.
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