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Marcello Atzeni debutta su Rai Radio 1 Sardegna con “Mexinerbas” un programma che profuma di macchia mediterranea suona in lingua sarda e parla di saperi antichi.

Ho avuto il piacere di fare una chiacchierata con Marcello Atzeni, agrotecnico e biologo, che sta per lanciare il suo nuovo programma radiofonico, “Mexinerbas”, su Rai Radio 1 Sardegna. Un’occasione per esplorare il mondo affascinante delle erbe spontanee dell’isola in un mix di scienza, tradizione e curiosità.

Campo di fiori gialli e viola in primavera.

L’idea dietro “Mexinerbas”: un ponte tra scienza e tradizione

L’idea di “Mexinerbas” nasce da una passione di lunga data di Marcello per la botanica e, in particolare, per le erbe officinali. «Non volevo fare una trasmissione autoreferenziale,» mi ha spiegato. «Per questo, ho avuto la possibilità di coinvolgere diverse persone: professori universitari, ricercatori, ma anche, tra virgolette, ‘semplici’ guaritori, guaritrici, naturopati e guide ambientali. Gente che mastica l’argomento tutti i giorni, persone non improvvisate.»

L’uso del termine “semplici” per i guaritori è stato subito oggetto di dibattito: questi custodi di saperi antichi, stanno vivendo una vera e propria riscoperta. La fitoterapia, un tempo prassi consolidata, ha subìto un declino con l’avvento della medicina convenzionale, ma oggi sta tornando in auge.

Fiori di borragine blu con sfondo naturale.

Un percorso tra fitoterapia, gastronomia e cultura popolare

Il programma si preannuncia come un viaggio multidimensionale, che toccherà la fitoterapia, la gastronomia e la cultura popolare. L’aspetto meno conosciuto ma più affascinante delle erbe sarde, secondo Marcello, è proprio la fitoterapia.

Ma “Mexinerbas” andrà oltre l’aspetto curativo. Prendiamo la borragine, ad esempio: non solo è apprezzata per le sue proprietà medicamentose, ma è anche un ingrediente versatile in cucina, ottimo per ripieni di ravioli o frittelle. Inoltre, il programma si arricchirà di aneddoti e leggende, raccontati dagli stessi protagonisti o attinti dalle storie popolari. Saranno degli incontri divulgativi e accessibili a tutti, pur mantenendo un solido fondamento scientifico.

Non mancheranno affascinanti storie personali. Greca Meloni ci racconterà di come suo nonno usò il miele amarissimo di corbezzolo per “ingannare” i soldati tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. Durante la prima puntata si darà ampio spazio all’iperico, o erba di San Giovanni, con l’intervento di Valentina Allegria, per poi proseguire con l’elicriso, di cui parlerà Carla Cossu.

La lingua sarda protagonista: un impegno per la memoria botanica e popolare

Una particolarità di “Mexinerbas” è l’uso del sardo da parte di quasi tutti gli ospiti, provenienti da diverse zone dell’isola. Questa scelta non è casuale: rientra infatti in un più ampio progetto di Rai Sardegna e del Ministero della Cultura per reintrodurre e rivitalizzare la lingua sarda nel parlato quotidiano, visto che le nuove generazioni la usano sempre meno.

Marcello Atzeni sottolinea come il sardo, con le sue varianti, sia la lingua minoritaria più parlata in Italia per numero di abitanti. Anche chi non lo parla fluentemente, spesso lo comprende, garantendo così un’ampia platea per la trasmissione.

Gli ascoltatori, secondo Marcello, scopriranno che «per piccoli malesseri e dolori possono anche non prendere dei farmaci da banco ma tranquillamente curarsi con un’erba che ritrovano in campagna e che, trattata appositamente con ricette della medicina popolare, può risolvere egregiamente il problema.» Esistono ancora oggi persone che conoscono i segreti delle erbe, trasformandole in pomate, unguenti e oleoliti, ottenendo risultati sorprendenti e talvolta vere e proprie guarigioni.

Fiore arancione tra foglie verdi nel prato.

Un ritorno alle radici: la riscoperta della fitoterapia

La memoria botanica e popolare sta vivendo un forte ritorno in auge in Sardegna, come dimostrano i numerosi libri, corsi, conferenze e sagre dedicate alle erbe. Marcello Atzeni cita l’esempio di Ussaramanna, un paese che organizza un evento di più giorni con esperti che guidano i visitatori nei sentieri per imparare a riconoscere e raccogliere le erbe. «La gente è interessata,» afferma, «primo perché fai una sana passeggiata all’aria aperta, poi perché si scoprono le erbe spontanee e le loro proprietà e soprattutto i vecchi modi di curarsi.»

Questo interesse è anche alimentato dalla consapevolezza degli effetti collaterali dei farmaci di sintesi. Un’erba come l’iperico, ad esempio, pur agendo più lentamente, ha una funzione calmante senza gli effetti problematici delle benzodiazepine.

Il conduttore non fa mistero di utilizzare personalmente alcune di queste risorse naturali pur non frequentando naturopati ma acquistandole in erboristeria. «Uso l’arnica montana per gli indolenzimenti muscolari, diverse tisane a base di finocchio e anice stellato, il karkadè (ottenuto dall’ibisco) per abbassare la pressione. E poi c’è la genziana, un digestivo potentissimo, anche se dal sapore non proprio amabile.»

Le erbe in cucina: dal “cibo dei poveri” alla cucina gourmet

Anche l’utilizzo delle erbe in cucina verrà trattato, seppur in modo più marginale. Si parlerà del corbezzolo e del suo miele, noto per le sue proprietà antibatteriche. Un esempio particolarmente interessante è il lentisco e il suo olio, “s’ollu ‘e stinci”. «Un tempo,» racconta Marcello, «era considerato l’olio dei poveri. Chi non aveva ulivi, andava a raccogliere le sue drupe e spremendole otteneva questo olio che è stato usato per anni nella cucina popolare.»” Oggi, paradossalmente, è diventato un prodotto molto costoso e ricercato nella cucina gourmet.

Nel corso delle varie puntate, “Mexinerbas” approfondirà le conoscenze di circa dieci tipologie di erbe e piante spontanee sarde, dall’iperico all’elicriso, da specie arbustive come il corbezzolo, il lentisco e il terebinto, fino al cardo mariano e la borragine.

“Mexinerbas” si preannuncia quindi come un programma radiofonico imperdibile per chiunque voglia riscoprire il ricco patrimonio botanico e culturale della Sardegna, con un approccio che unisce rigore scientifico e divulgazione accessibile.

“Mexinerbas”: un invito a (ri)conoscere la propria terra

Con “Mexinerbas”, Marcello vuole offrire un invito aperto: «Vorrei che gli ascoltatori si sentissero parte di una chiacchierata tra amici, dove si impara qualcosa di utile, si scopre qualcosa di nuovo e si riscopre qualcosa che si pensava perso. È un viaggio nella natura e nella memoria della nostra isola, attraverso le voci di chi la conosce davvero».

Qui il link alla prima puntata

Sara Sanna

Caporedattore
Sarda, scrive da sempre di enogastronomia, da qualche anno in modo professionale. La passione per questi argomenti è una eredità preziosa della sua famiglia dove le tradizioni culturali si sono radicate in simbiosi col piacere di condividere e di godere della scoperta del buon cibo.
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