Queste parole non hanno intenzione di provocazione. Ma certamente è necessaria una riflessione in merito. Sapete quando nei film qualcuno per la strada urla: fermate il mondo!?
Immaginate la scena. Che succede, poi?
Giustamente l’urlatore viene preso per folle. Ma.
Ma…
Qualche giorno fa mi è venuto da urlarlo. In diretta. Confesso, e vi racconto in dettaglio cosa mi è successo.
Andiamo subito ai fatti: in vacanza con amici decidiamo di fare la spesa al supermercato per poi passare la giornata in spiaggia. Non è necessario indicare la località, potrebbe essere accaduto dovunque. Il negozio fa parte della grande distribuzione, dunque non si tratta di un’iniziativa locale.
Mentre passeggio alla ricerca di pane tradizionale e un buon crudo di Parma, uno scaffale con alcune confezioni particolari attira la mia attenzione. Di che si tratta?
Ve lo dico, giuro che riesco a scriverlo: 8 fettine di limone disidratato, equivalente a 10 grammi di prodotto, inserite in una scatoletta di plastica monouso, alla modica cifra di 359 euro al chilogrammo. Non ho sbagliato digitando: trecentocinquantanove euro!
Pensate una parolaccia al posto mio. Fatto? Andiamo avanti.
Possibile che a qualcuno sia venuto in mente che una proposta del genere potesse avere seguito? Sembrerebbe di sì. La gente le compra.
Al di là dei commenti di chi sui social invoca l’estinzione della razza umana, certamente è utile fermarsi a pensare.
Gli agrumi nel Mediterraneo non mancano, la migliore varietà non costa così tanto, neanche se venissero a portarvela direttamente a casa in deltaplano. Sia chiaro, non sto contestando il costo, ognuno fa quello che gli pare, ma chi compra questa roba?
Una volta in cucina si facevano le basi, così come nei bar. Prima di aprire al pubblico si lavorava sulla linea, per avere poi tutto pronto a disposizione. Sono sicuro che ognuno di voi ha visto un pizzaiolo condire una pizza: mozzarella, acciughe, carciofini, cipolle, cubetti di formaggio e wurstel… Tutto pronto all’uso, dentro contenitori metallici col tappo.
Verissimo che oggi esistono in vendita olive già affettate, ma la maggior parte degli ingredienti possono essere preparati in anticipo.
Aggiungo, questa volta sì, la provocazione: quelle fettine di agrumi non avevano alcuna indicazione geografica, il tutto sa molto di operazione puramente commerciale. Ma se l’operazione commerciale funziona, chi dovremmo accusare? Non certamente il produttore, forse solo noi stessi.
Basterebbe non comprarlo! – tuona Gavina su Facebook. Come se bastasse non guardare certi canali tv per fare in modo che non esistano. Non funziona così. Purtroppo. Sarebbe meraviglioso, ma non è così.
Mentre la giornata giunge al termine, con amici e colleghi ci domandiamo chi potrebbe acquistare questo prodotto, quale categoria di clienti e con quale budget, ma nel bar dove ci fermiamo per l’aperitivo mi servono un Daiquiri Frozen-Fruit con ben due slices di limone perfettamente corrispondenti a quelle viste al market, e qualche minuto dopo, a cena, sulla nostra insalata di polpo scottato trionfa una fettina di lime anch’essa simile a quelle viste la mattina in vendita.
Ci siamo augurati sorridendo che in cucina avessero un essiccatore e che non abbiano pagato la frutta più di 10 euro al chilo. Perché se così non fosse, questo è il primo segnale che l’estinzione non è poi così lontana.