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S'Anguli 'e Cibudda-copertina-1

Di Maria Antonietta Dessì

12 Agosto 2025

Di Maria Antonietta Dessì

12 Agosto 2025

L’Ogliastra non finisce mai di stupire, che si tratti di mare, montagna, siti archeologici o panorami mozzafiato c’è solo l’imbarazzo della scelta. Un’isola nell’isola che non delude nemmeno a tavola dove i piatti sono singolari, in certi casi davvero unici nel loro genere, uno tra tutti, S’Anguli ‘e Cibudda.

Inutile citare quelli più diffusi che da tempo hanno anche varcato, con la loro notorietà, il Tirreno. Ce ne sono di meno conosciuti ma altrettanto gustosi, molti realizzati con materie prime semplici, le poche che un tempo erano disponibili anche nelle dispense dei più poveri.

Nasce dall’esigenza di mettere insieme pochi ingredienti presenti persino nelle case dei meno abbienti, S’Anguli ‘e Cibudda, una sorta di frittata di verdure, senza lievito, che viene cotta nel forno dopo essere stata ben distribuita sulle foglie di cavolo o di vite, per evitare che si sporchi di cenere. Una prelibatezza dove non solo la cipolla sovrasta e oscura tutto il resto, ma sfida sfacciatamente i suoi detrattori a resistere ad inconfondibile e seducente profumo.

Verdure fresche e formaggi su tavolo di legno.

Eppure, gli ingredienti de S’Anguli ‘e Cibudda sono diversi: zucchine, pomodori, semola rimacinata, casu e’vitta, formaggio sotto sale, lardo, basilico, oltre alle cipolle, appunto.

Sono ammesse divagazioni sul tema, olio o guanciale al posto del lardo; pecorino stagionato al posto del casu e’vitta, un po’ di farina di mais per amalgamare meglio, se lo si vuole.

S’Anguli ‘e Cibudda, detto anche Coccoi ‘e cibudda, ottimo per le serate estive, meglio ancora se cotto nel forno a legna, ha una preparazione elementare, adatta anche a chi ha poco amore per i fornelli. Una volta affettate sottilmente cipolla, pomodori e zucchine, si uniscono con semola, formaggio grattugiato e basilico in piccole foglie o a pezzetti.

Frittelle di verdure speziate su carta da forno.
Foto di Giulia Mura

Quello di stendere l’impasto sulle foglie o per i meno attrezzati, su piccoli tagli di carta forno, è il momento più esilarante di tutto il processo. L’alternativa, più attuale e decisamente meno romantica, è quella di utilizzare una teglia ben oliata da destinare al forno elettrico.

In entrambi i casi, dopo mezz’ora circa di cottura a 200 gradi, il risultato è garantito: un piatto tradizionale che si fa moderno, da consumare subito o anche a distanza di ore, dall’infallibile successo. S’Anguli ‘e Cibudda è un passepartout da servire come piatto unico, contorno o primo.

Meglio ancora per la festa di Ferragosto!

Prova anche tu a preparare S’Anguli ‘e Cibudda con questa semplice ricetta.

Ricetta di nonna Grazia Angius di Barisardo

Maria Antonietta Dessì

Classe 1972, cagliaritana d'adozione, ma orgogliosamente sanverese di origine, è laureata in scienze politiche. Da 25 anni consulente del credito a imprese e persone, è giornalista pubblicista per riviste di stampa specializzata in materia di agroalimentare.
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