Un laboratorio di gusto e visione nel panorama campano, Rear Restaurant rappresenta una nuova esperienza culinaria.
Nel centro di Nola, Ro World va oltre il concetto di polo gastronomico e si trasforma in un’esperienza a tutto tondo. Dalla prima colazione al dopo cena, il progetto di Giuseppe Tufano unisce caffetteria e pasticceria firmata Cesare Casoria, cocktail bar con Antonio Onorato, bistrot guidato da Alessandro Peluso, e due punte di diamante, Rear Restaurant e Vero Omakase, rooftop dedicato alla cucina giapponese.

All’interno di questo sistema ben rodato, Rear si distingue come ristorante gourmet. Il Rear restaurant offre un design d’autore e un’atmosfera accogliente, con cucina a vista. Il servizio, curato da Roberto Tanzi (direttore di sala) e Michelangelo Raffa, garantisce un’esperienza fine dining elegante e rilassata.
Rear: nuova guida, nuova visione
Negli anni, Rear Restaurant ha costruito una propria identità gastronomica ben definita, legata al territorio, ma mai chiusa in confini rigidi. Con l’arrivo dello chef Salvatore Iazzetta, classe ’93, la cucina ha trovato una nuova espressione: una Campania contemporanea, che interagisce con il mondo senza perdere radici e coerenza.
Il menu di Rear porta la firma dello stesso Iazzetta, ma durante la nostra visita è stato eseguito con magistrale padronanza dal sous‑chef Ciro Avallone e dalla brigata di cucina, un team affiatato che traduce con coerenza la sua visione. Un segno tangibile della forza di squadra che regge il lavoro quotidiano anche in assenza dello chef titolare.
Il menu è dinamico e trasversale: piatti à la carte, reinterpretazioni ispirate allo street food, brace, crudi di mare, dolci di alta pasticceria. La proposta del Rear Restaurant si sviluppa su un filo conduttore che unisce memoria e visione, tecnica e immediatezza, con uno stile essenziale ma incisivo. Il tutto è replicato anche nella terrazza esterna, elegante e ben arredata, che ospita lo stesso menù e completa l’esperienza con un’atmosfera luminosa e rilassata.
La sfida del vegetariano: l’arte dell’equilibrio
In visita da Rear, ho scelto il percorso vegetariano. Non per rinuncia, ma per verifica, infatti se uno chef al Rear restaurant riesce a trasformare il vegetale in piacere puro, è davvero un maestro.
Il risultato? Un’esperienza raffinata, mai scontata, dove ogni piatto racconta tecnica, colore, composizione e gusto.
Aperitivo creativo
- Tofu con dashi di pomodoro e sesamo tostato: pulizia giapponese, quintessenza dell’umami.
- Tacos con hummus di ceci, avocado e lime: street food elegante, cremosità bilanciata.
- Scarola riccia in tempura, mayo al pepe e lime, crumble di olive nere: croccantezza e acidità perfette.
Antipasto
- Zucchina alla brace con salsa alla scapece, cream fresh e perlage di Mojito: vegetale protagonista, freschezza aromatica, elegante gioco di contrasti nel Rear restaurant.
Primi
- Risotto ai cinque pomodori, limone salato e pesto di basilico: intenso, profondo, con varietà di pomodori (tigrato, piennolo, San Marzano, datterino giallo e rosso) che regalano complessità e dolcezza armoniosamente interrotta dall’acidità e da una leggera nota sapida.
- Mosaico di verdure alla brace, olio agli ortaggi, riduzione di Martini e gel all’anguria: visivamente magnetico, gustativamente sorprendente. Cavolo cinese, indivia belga, finocchio baby tra i protagonisti.
Secondo
- Rivisitazione della parmigiana: melanzana alla brace, tartare di pomodoro San Marzano, spuma di mozzarella e gelato al basilico. Un piatto poetico, goloso, di alta tecnica.
Dessert
- Luna di miele: il vortice al centro rappresenta una luna piena. Namelaka al cioccolato, cubi di bavarese al miele, chantilly alle noci, pere alla vaniglia, crumble, noci fresche e olio extravergine d’oliva. Un dolce raffinato che gioca tra morbidezze, intensità e note vegetali.
Cocktail d’autore
Sul secondo mi è stato servito anche il cocktail Rob Summer, sfusato amalfitano, gin, tonica, estratto di cedro, basilico e rosmarino. Firmato dal maître di sala Roberto Tanzi, una proposta versatile, fresca, dissetante e ideale anche in versione analcolica. Una bevanda che accompagna con leggerezza e aromaticità il piatto, ma che potrebbe benissimo essere servita in caraffa anche a casa, magari per accompagnare i sapori straordinari del Rear Restaurant.
Carta dei vini: tra eredità e visione futura
La carta dei vini del Rear si presenta oggi come una fotografia di transizione. Appena ereditata dal nuovo sommelier, riflette ancora le scelte della precedente gestione, un’impostazione che garantisce qualità e varietà, ma che mostra già i primi segnali di un cambiamento. Il nuovo corso guarda verso una carta più snella, dinamica, curiosa, più attenta a piccole realtà produttive, etichette sorprendenti, scelte di personalità.
È un equilibrio delicato tra passato e futuro, che merita attenzione. Abbiamo optato per una bottiglia di Champagne, e il sommelier Salvatore di Micco ci ha proposto il Pierre Péters Blanc de Blancs Grand Cru, Cuvée de Réserve, un’etichetta che rispecchia l’idea del cambiamento.
Rear Restaurant è oggi un ristorante che ha scelto di costruire una cucina solida, vera, colta. Il menu vegetariano è la cartina tornasole: piatti di grande tecnica, estetica raffinata, gusto pieno.
Chi cerca un’esperienza gastronomica diversa, onesta e contemporanea, con un servizio all’altezza e un contesto di design, troverà in Rear Nola una tappa imperdibile.
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