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Logo Vigna delle Rose, vista interna cantina.

Di Anna Orlando

14 Maggio 2025

Di Anna Orlando

14 Maggio 2025

Giovedì 8 maggio, l’azienda vinicola Casa Setaro, adagiata ai piedi del Vesuvio, ha ospitato un evento enologico intenso ma allo stesso tempo rilassato e divertente.

A condurre questa esplorazione sensoriale attraverso otto etichette di prestigio, provenienti da terroir diversi e affascinanti, Armando Castagno. Figura di spicco nel panorama enologico italiano, la cui profonda conoscenza e acuta sensibilità hanno saputo illuminare le sfumature di ogni calice.
La degustazione, svoltasi negli spazi di Vigna delle Rose, il ristorante di Casa Setaro e effettuata “alla cieca”, ha offerto un equilibrato percorso tra quattro raffinati bianchi e quattro rossi di carattere, testimoniando la ricchezza e la diversità del mondo del vino.

Accanto a due espressioni autentiche della Campania firmate Casa Setaro, il viaggio ha toccato alcune delle regioni vinicole più iconiche della Francia. Con una sorprendente incursione nella selvaggia Patagonia argentina che nel calice ha regalato emozioni forti.

Prima batteria: i bianchi sotto la lente di Castagno

Primo bianco in degustazione il Bandol Blanc 2022 del Domaine Tempier. Questo vino provenzale, con il suo armonioso blend di Clairette, Ugni Blanc, Marsanne e altri vitigni minori, ha subito conquistato per la sua complessità aromatica e la sottile mineralità che chiudeva con una piacevole freschezza e sapidità al palato.

A seguire, il Corse Figari Blanc Clos Canarelli 2023 ha rivelato l’eleganza e la vibrante identità del Vermentino corso. Un monovitigno che ha saputo esprimersi con delicati profumi di fiori bianchi e frutta a polpa bianca, accompagnati da una vivace acidità e freschezza, garantite dalle forti escursioni termiche della zona.

Terzo bianco in batteria, all’insaputa di noi partecipanti ovviamente, il Vesuvio Bianco Contradae 61-37 2022 di Casa Setaro. Questo blend autoctono, composto da Caprettone, Greco e Fiano, ha saputo raccontare la storia unica del terroir vulcanico, offrendo un profilo aromatico complesso con note minerali e una piacevole struttura.

Chiusura del quartetto con un grande vino di Bordeaux: il Virginie de Valandraud Blanc 2021 dello Château Valandraud. Un bianco della riva destra di Bordeaux, dove il Sauvignon Blanc (70%) e il Sémillon (30%), coltivati su terreni argilloso calcarei, creano un vino di grande finezza, mineralità e persistenza che si caratterizza per le sue note agrumate.

Seconda batteria: Armando Castagno ci porta in giro per il mondo con i 4 rossi

Prima etichetta Morgon Côte du Py 2021 del Domaine Jean-Marc Burgaud. Questo Beaujolais della Côte du Py, espressione pura del Gamay proveniente da una delle sue “Crus” più prestigiose, ha colpito per la sua vivacità.
Un frutto rosso croccante e succoso, dovuto alla macerazione semi-carbonica che viene eseguita con fermentazione intracellulare all’interno dell’acino, arricchito da delicate sfumature terrose e speziate che ne sottolineavano la complessità e ne rendono la beva estremamente golosa.

Secondo passaggio a Bordeaux con lo Château Branaire-Ducru 2020, elegante vino della riva sinistra caratterizzata da un terreno di argilla e ciottoli, appartenente alla denominazione Sant Julien. Un nobile blend di Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot e Cabernet Franc che ha rivelato una struttura tannica fine e setosa, accompagnata da aromi di frutta nera matura, spezie dolci e una lunga persistenza.

Omaggio al Vesuvio anche nella batteria dei rossi con il Lacryma Christi del Vesuvio Don Vincenzo Riserva 2021 di Casa Setaro.

Questo rosso intenso e profondo, ottenuto da Piedirosso e Aglianico, ha mostrato la potenza e l’eleganza delle uve coltivate sulle pendici del vulcano. Con sentori di frutta rossa matura, note balsamiche e minerali ammorbidite dai 24 mesi di botte di rovere francese che in un primo momento non hanno reso semplice l’identificazione dell’etichetta.

Gran finale affidato al Rio Negro Old Vine Malbec 2019 di Matias Riccitelli Wines. Questa incursione nella Patagonia argentina ha sorpreso per la sua originalità. Un Malbec vinificato alla francese che, pur mantenendo la sua tipica ricchezza di frutta nera e le note floreali, ha saputo esprimere una freschezza inaspettata, frutto dell’altitudine e del clima unico di questa regione, restituendone nel calice l’anima selvaggia che ritorna ad una olfazione più attenta.

La degustazione guidata con maestria da Armando Castagno non è stata solo un’occasione per apprezzare vini di grande qualità, ma un vero e proprio viaggio attraverso terroir e culture diverse. Un’esperienza che ha saputo esaltare la passione e la dedizione che si celano dietro ogni bottiglia. Casa Setaro si è confermata un’eccellenza del territorio vesuviano. Capace di dialogare con il mondo del vino internazionale mantenendo ben salde le proprie radici.

Alla fine di questo percorso sensoriale l’esperienza è stata ulteriormente arricchita da una degustazione di prelibatezze realizzate nella cucina di Vigna delle Rose dallo chef Pierpaolo Giorgio.

Casa Setaro Link

Crediti foto: Gabriella Imparato

Anna Orlando

Direttore Responsabile
Calabro-lucana di nascita, campana di adozione. Dopo una laurea in Giurisprudenza e molti anni di professione forense, finalmente realizza un (uno dei tanti) sogno nel cassetto e diventa giornalista pubblicista. La passione per il cibo e le collaborazioni degli ultimi anni fanno il resto.
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