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Si è svolta il 24 ottobre presso Jus una serata culinaria speciale, un vero e proprio omaggio alla cucina autentica italiana.
L’evento ha visto come protagonisti due chef dall’indiscussa creatività: Stefano Callegari, chef e imprenditore, noto inventore del celebre trapizzino, e Leopoldo Di Martino, chef resident del ristorante napoletano Jus. Insieme, hanno dato vita a un menù che ha saputo celebrare la “cucina di altri tempi”.
Una Serata Celebrativa della Cucina delle Nonne
Stefano Callegari, famoso per aver portato in auge la pizza farcita con piatti tipici romani, si è spinto oltre il consueto ruolo di pizzaiolo per abbracciare la cucina “di un tempo” in memoria delle nostre nonne. “La mia passione per la cucina è fisica,” ha raccontato Callegari, “e volevo creare questo abbraccio tra la tradizione e il contesto contemporaneo di Jus”.
Un sentire condiviso da Leopoldo Di Martino, che, dopo anni di esperienza in ristoranti stellati, ha scelto di valorizzare le materie prime di alta qualità nel suo lavoro a Jus.
Diego Amura, fondatore di Jus, ha reso speciale questa serata per ospitare amici chef che condividono l’amore per una cucina genuina, offrendo uno spazio dove la cucina d’autore incontra una tradizione senza fronzoli.
Un Menu Degustazione di Sapori Autentici
Il menù della serata, una degustazione dall’amuse-bouche al dessert, è stato un viaggio tra piatti che celebrano il gusto autentico e la freschezza delle materie prime. Stefano Callegari ha aperto la cena con un amuse-bouche sorprendente, le sue iconiche cozze fritte, seguite dall’interpretazione originale di Di Martino delle Gildas di verdure.
Tra gli antipasti, la polpetta di bollito su salsa verde di Callegari ha incantato per la semplicità genuina, mentre Di Martino ha esaltato i sapori del territorio con un’alice del golfo marinata in aceto d’alga e bottarga di scrofa.
Il primo piatto, una fettuccina al tortellino firmata Callegari, ha portato in tavola la creatività e la passione dello chef per la cucina romana, mentre il secondo, una trippa alla romana, è stato un inno alla tradizione. Il percorso si è concluso con un dessert dal sapore natalizio: un panettone fritto accompagnato da un frollino al grasso di coniglio e caramello salato.
A coronare l’esperienza, una selezione di vini che ha accompagnato i piatti con equilibrio: dallo Champagne al Caveau du Val de l’Amour, passando per il Fuoripista di Foradori fino al Garnacha di Daniel Ramos, un abbinamento pensato per esaltare ogni sfumatura del menù.
La serata del 24 ottobre è stata più di una cena: un incontro di passioni, storie e sapori che ha coinvolto chef e pubblico in un’esperienza indimenticabile.
Jus Link