Che a Bologna non ci sia il mare è cosa risaputa. Ma che a tavola non se ne senta affatto la mancanza, è cosa certa, entrando all’Osteria Bartolini. In pieno centro, sotto le fronde maestose di un platano che sfiora i tre secoli di vita, si ha la sensazione di essere trasportati sulla riviera adriatica, tra profumi e sapori che raccontano la tradizione marinara romagnola.
Un’esperienza gastronomica sorprendente, fatta di piatti che custodiscono la memoria di una cucina semplice e sincera, eseguita con la precisione di chi il sale e il vento ce li ha nel sangue.
Una cucina che ha tanto da raccontare
Il percorso inizia con il Cocktail di gamberi. Non solo un antipasto, ma un tuffo negli anni Settanta e Ottanta, quando la salsa rosa dava un tocco esotico alle tavole eleganti degli italiani. Qui però non c’è alcuna nostalgia forzata, la salsa è equilibrata, cremosa al punto giusto, servita su un letto di rucola fresca che ne spezza la dolcezza, mentre i gamberi, appena scottati, conservano innegabilmente tutta la loro freschezza marina.

Il viaggio nel tempo continua con il Risotto alla moda di una volta, che già dal nome evoca ricordi. In bocca si rivela una vera custodia di un gusto autentico. Chicchi cotti al punto giusto e avvolti da un intenso brodo di pesce, capace di restituire tutto il carattere dell’Adriatico. Non un esercizio di stile, ma un piatto che profuma davvero di casa, di tradizione e di storie tramandate.

Un fritto da copertina
Il piatto, in assoluto più riuscito è il Fritto di pesce senza spine per vagabondi. Dietro un nome ironico si cela una preparazione golosa fatta di anelli di calamaro, gamberi, e il tocco da maestro, dei filetti di triglia perfettamente spinati, croccanti fuori e morbidi dentro. Il tutto accompagnato da verdurine di stagione anch’esse fragranti e leggere. Una combinazione che conquista per equilibrio e genuinità.

A seguire, i calamaretti fritti con zucchine, asciutti e dorati come raramente accade. Qui la frittura è un’arte, e la mano esperta della cucina si sente. Nulla di unto o pesante, ma solo croccantezza e armonia, proprio come dev’essere una preparazione ben fatta.

Il dessert perfetto
Per chiudere in dolcezza, una Terrina morbida alla crema con colata di zabaione fresco. Profumi intensi, consistenza vellutata e un equilibrio ideale tra dolcezza e freschezza dal quale emerge il lieve sentore alcolico dell’ottimo zabaione. Un dessert che non solo chiude il pasto, ma lo sigilla nella memoria, tanto da far desiderare un bis.

Bib Gourmand: il riconoscimento che premia la qualità accessibile
Un dettaglio che rende l’esperienza all’Osteria Bartolini ancora più significativa è il fatto che questo locale sia segnalato dalla MICHELIN con il riconoscimento Bib Gourmand.
Molti associano la Guida MICHELIN esclusivamente a ristoranti di lusso e a conti elevati, ma la realtà è decisamente più sfaccettata. Infatti, a differenza delle stelle, che premiano l’eccellenza tecnica e creativa dell’alta cucina, dal 1997, il Bib Gourmand indica quei ristoranti capaci di proporre preparazioni autentiche e di qualità, a un prezzo accessibile. In concreto, si tratta di un pasto completo – dall’antipasto al dolce – che si aggira intorno ai 40 euro, bevande escluse, offrendo ai fruitori gusto, qualità e convenienza.
Non sorprende, dunque, che sia particolarmente apprezzato dai viaggiatori e dagli appassionati di gastronomia alla ricerca di indirizzi affidabili, dove tradizione e cura dei dettagli si incontrano. L’Osteria Bartolini rientra perfettamente in questa filosofia fatta di cucina schietta, ingredienti freschissimi, rispetto della stagionalità e prezzi onesti.
All’Osteria Bartolini, una storia di famiglia
Dietro ai piatti c’è una storia che parte da lontano. La famiglia Bartolini ha costruito negli anni un piccolo impero della ristorazione in Romagna. Dalla storica Buca di Cesenatico, ristorante stellato, all’Osteria del Gran Fritto sempre di Cesenatico e Milano Marittima, fino ad approdare a Bologna con l’apertura dell’Osteria Bartolini nel 2016.
Il fondatore Stefano Bartolini, figlio di Marcello, pescatore diventato oste, col tempo, ha portato avanti un’eredità fatta di rispetto per la materia prima e amore per il mare. Oggi al suo fianco c’è anche suo figlio Andrea, che continua il percorso iniziato dal nonno, con l’idea di “tramandare il buono, cucinando solo ciò che è buono”.
Il filo conduttore è semplice ma rigoroso, nessun trucco da palcoscenico, solo la forza delle radici, la ricerca dei migliori ingredienti e la conoscenza profonda delle tecniche di preparazione. È così che la cucina diventa testimonianza di un passato che non smette di rinnovarsi ogni giorno.
L’atmosfera unica di Bologna
Se i piatti sono protagonisti, l’ambiente dell’Osteria Bartolini gioca un ruolo altrettanto importante. Il ristorante si trova all’interno delle antiche scuderie di Palazzo Dondini Ghiselli, con sale dal fascino sobrio e autentico. Ma è il giardino, in particolare, con il suo maestoso platano di 280 anni, a lasciare senza fiato. Cenare sotto le sue fronde, nel cuore di Bologna, è un’esperienza che difficilmente si dimentica.
All’Osteria Bartolini si mangia bene, questo è certo. Ma soprattutto si respira un’idea di cucina che non ha bisogno di artifici. La forza sta nella qualità del pesce, nella capacità di friggere a regola d’arte, nell’equilibrio delle preparazioni e nella coerenza con una tradizione che viene rispettata e valorizzata.
Che sia per un pranzo estivo all’ombra del platano o per una cena che sa di Adriatico, dove i piatti sembrano avere un sapore ancora più vero, questa osteria rappresenta indubbiamente un indirizzo sicuro per chi cerca autenticità e qualità a prezzi giusti. E non sorprende che la Guida MICHELIN l’abbia segnalata tra i migliori Bib Gourmand italiani.
Perché, in fondo, il mare può arrivare anche dove non c’è, basta sapere come raccontarlo in una ricetta.
Osteria Bartolini Link