Per molte persone il croissant abbinato al cafè o al cappuccino è un rituale mattutino irrinunciabile. Riempita con deliziose farciture o anche vuota, questa creazione della pasticceria moderna ha una storia del tutto particolare. La sua nascita, infatti, sarebbe legata a uno di quei momenti che avrebbero potuto riscrivere la storia europea: il secondo assedio di Vienna da parte dell’impero Ottomano nel 1683.
Nell’estate di quell’anno una potente armata, al comando di Qara Mustafà Pascià, si presentò davanti alle mura della capitale asburgica facendo riprecipitare nel terrore il vecchio continente.
Dopo mesi di insuccessi, i generali della Sublime Porta decisero di mettere in pratica una tecnica militare in voga all’epoca. Quella di scavare delle gallerie che arrivassero fin sotto le mura della città per piazzarvi grandi quantità di polvere da sparo da far brillare con l’intenzione di far collassare la cinta muraria, creando così una breccia per i giannizzeri pronti ad approfittarne.
Ma qualcosa andò storto. Una notte, i fornai di Vienna, tra i pochi svegli a quell’ora, accorgendosi delle picconate, diedero l’allarme. Immediatamente partì la contromossa degli assediati, un tunnel per raggiungere gli aggressori che si tradusse in un vero e proprio bagno di sangue sottoterra.
Fallita anche questa mossa, ai Turchi non rimanevano troppe speranze. Il passare del tempo e le continue perdite, contribuirono a far crollare il morale delle truppe. La comparsa all’orizzonte, la mattina del 11 settembre, dell’esercito cristiano agli ordini del re polacco Giovanni III Sobieski, mise in fuga l’armata del Sultano. Ponendo definitivamente fine alle future mire espansionistiche.
Si narra che per celebrare la vittoria il re chiese ai fornai, anche come segno di riconoscimento dei loro servigi, di preparare un dolce.
Tra le varie creazioni spiccò quella di un certo Peter Wendler: un tortiglione di pasta sfoglia a forma di mezza luna. La chiamò Kipfrel, “Crescente”, proprio con riferimento a quella luna tanto temuta che campeggiava nelle insegne degli Ottomani.
A circa un secolo di distanza, in occasione delle nozze di Luigi XVI con Maria Antonietta d’Austria, i pasticceri della corte francese acquisirono la ricetta, apportando diverse modifiche. Anche il nome venne cambiato, si preferì la traduzione francese di Kipfrel: Croissant.
Se per molti storici l’assedio di Vienna ha segnato uno dei momenti chiave della storia militare dell’Europa, allo stesso modo possiamo dire che ha influenzato anche la nostra dieta quotidiana.
Questa è la storia del croissant: quando la guerra lasciò un sapore dolce.