Con Figli di Bottarga, ancora Calabria in questa estate 2025, ancora casa.
Una regione che ha tanto da offrire e, da autoctona posso dirlo, ancora tanto da imparare in fatto di ospitalità e turismo. Non che i calabresi siano inospitali, guai a dirlo e anche solo a pensarlo, giammai! Farei un torto in primis a me stessa e alle mie origini.
Però bisogna ammettere che da un punto di vista turistico la regione Calabria, per questo o quel motivo, solo da pochi anni comincia a muovere i passi giusti verso una crescita lenta ma esponenziale.
San Nicola Arcella, è piccolo paese dell’Alto tirreno cosentino, incastonato tra le lunghe spiagge di Praia a Mare e Scalea. Sospeso a metà collina con vista mozzafiato sul Golfo di Policastro, apprezzato per le sue calette e per l’ormai più che famoso Arcomagno. Qui abbiamo finalmente provato Figli di Bottarga, Wine Bar con cucina.
Fa sempre piacere raccontare di posti in cui si sta bene.
Piccole oasi in cui trovare il giusto connubio tra buon cibo e buon vino. Il tutto proposto all’interno di una cornice informale quanto basta ma allo stesso tempo attenta e curata.
Il primo punto a favore della squadra di Figli di Bottarga è, a mio dire, la carta dei vini. Finalmente, oltre a una discreta selezione nazionale, con qualche puntatina in Francia che non si limita solo allo Champagne, permette al cliente di conoscere i piccoli produttori calabresi (non tutti ovvio, sarebbe impossibile) che stanno portando avanti (l’ingrato) compito di risollevare le sorti del comparto enologico regionale che, al netto di qualche grande nome, era rimasto indietro di qualche decennio rispetto alla media delle altre regioni italiane.
Oggi per fortuna, grazie al duro lavoro e all’impegno costante di tanti produttori, sparsi nelle varie Doc disseminate per la Calabria, si assiste ad una lenta eppur significativa ripresa che sta portando anche la prima Docg per il Cirò, uno dei vini simbolo della viticoltura calabrese.
Da Figli di Bottarga ho trovato cenni dello stesso fermento che anima da oltre un decennio il comparto vitivinicolo calabrese e che finalmente sta contribuendo al cambio di marcia anche per il settore della ristorazione e dell’accoglienza tutta.
Aperto già da qualche anno, da Figli di Bottarga in estate si cena nel bel giardino sul quale si affaccia la cucina a vista. Situato a metà tra la piazza del paese e il centro storico, fa capolino nelle luci soffuse della sera. Non mancano alcuni tavoli all’interno e la possibilità di ricavare un ulteriore spazio al chiuso grazie ad un sistema di verande. Il locale infatti lavora anche nelle altre stagioni con una pausa da gennaio a marzo.
Menù volutamente piccolo ma centrato, dalle tre alle quattro proposte per ogni piatto, come è giusto che sia quando ci si vuole attestare sulla qualità, con soluzioni che spaziano dall’aperitivo al menù degustazione in abbinamento ai vini.
Prodotto in prevalenza locale e tradizione accennata ma presente, come per esempio nel Magnum ‘Mbuttunato. Una versione moderna delle alici ripiene che non vi pentirete di assaggiare.
Buona la realizzazione dei primi piatti da quelli di pasta fresca a quelli di pasta secca, non sempre trattata nel modo giusto nei ristoranti.
Interessante lo spaghetto “Nà Bottargata” con bottarga di Muggine, agrumi, mandorle tostate e ostriche. Così come “Ashcaffi”, un pacchero fresco trafilato al bronzo condito con una buona genovese di mare.
Buona la frittura di totanetti e piccoli gamberi, leggera e asciutta da mangiare come antipasto, secondo o, perché no, come sfizio per accompagnare il vino.
Tra i dolci abbiamo apprezzato il “Caprito de Limon”, piccola caprese al limone con gocce di gelè al limone e Gin.
Abbiamo bevuto il bianco “Leukò” dell’amico Francesco de Franco, azienda ‘A Vita di Cirò. Devo dire che ci è piaciuto molto, così come il Moscato di Saracena di Cantine Viola bevuto a fine pasto.
‘A Vita è presente nella carta dei vini anche con altre sue etichette. Così come sono presenti altri produttori calabresi che amiamo citare come Cataldo Calabretta, Casa Comerci, l’Acino, Cerminara, Nasciri e altri.
Non è così scontato, anche se può sembrare strano, trovare produttori di questa tipologia nella loro stessa regione, come sperimentato quest’anno in prima persona, non solo sulla Riviera dei Cedri ma anche in altre zone turistiche della Calabria.
Un plauso quindi alle ragazze e ai ragazzi di Figli di Bottarga per la selezione sulla quale hanno lavorato e che, come detto in apertura, non si limita ovviamente alla Calabria ma da questa regione parte e se ne fa portavoce, proprio come dovrebbe essere.
Mi preme segnalare anche i ricarichi onesti per un luogo di villeggiatura che denotano la volontà non di voler “spillare” soldi al turista/cliente, quanto piuttosto di farsi portavoce di una regione che, si spera, comincia a muoversi nel verso giusto.

In conclusione Figli di Bottarga, a San Nicola Arcella, è un posto dove si sta bene e dove si può tornare anche solo per bere un bicchiere di buon vino con la giusta atmosfera e la giusta compagnia.
Figli di Bottarga Wine Bar con cucina Link
Via Aldo Moro, 18
San Nicola Arcella, CS
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