Nella cucina romana ci sono piatti che, più di altri, raccontano un legame profondo con una stagione, un territorio e una tradizione familiare.
Il pollo con i peperoni – o “pollo alla romana” – è uno di questi. Simbolo delle tavole laziali d’estate, protagonista indiscusso del pranzo di Ferragosto.
La sua fama non è solo gastronomica ma anche culturale. Il grande Alberto Sordi lo citava come tappa fissa delle sue ferie d’agosto, insieme a bucatini all’amatriciana e crostata di visciole, preparati dalla sorella Aurelia secondo l’insegnamento della madre. E come dimenticare Sora Lella, che in tv nel 1967 svelava i suoi segreti per un pollo “bello croccante e dorato”, cucinato con ingredienti scelti con cura al mercato di Campo de’ Fiori.
Le origini di questa ricetta si intrecciano con la storia dei Castelli Romani, dove da generazioni si prepara con pochi elementi essenziali ma che non concedevano deroghe.
Pollo ruspante tagliato a pezzi, peperoni carnosi e maturi, pomodoro, olio extravergine d’oliva, aglio, rosmarino, sale, pepe e un tocco di vino bianco. La semplicità degli ingredienti non deve ingannare, perché la qualità è fondamentale, così come la cottura lenta e separata, per esaltare la dolcezza dei peperoni e la succosità della carne.
Nonostante oggi i banchi del mercato siano pieni di peperoni anche in inverno, un tempo questo ortaggio colorato era disponibile solo nei mesi caldi, e il Ferragosto rappresentava l’occasione ideale per portarlo in tavola. Una ricetta di origine antica, che ci ricorda l’influenza del Nuovo Mondo sulla cucina europea. I peperoni, infatti, arrivarono in Spagna dopo il primo viaggio di Cristoforo Colombo, conquistando rapidamente le cucine di tutto il continente.
Oggi il pollo con i peperoni resiste come icona della romanità.
Lo si trova nei menù di trattorie storiche come Armando al Pantheon o Checco Er Carettiere, e persino in chiave “street food” nel celebre Trapizzino di Stefano Callegari. Che sia servito in un piatto fumante a pranzo o in una tasca di pizza da gustare passeggiando, resta un invito a celebrare Ferragosto con il sapore autentico della cucina di casa.
Articoli Correlati Link